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No, basta… ti ho già respirato abbastanza.
Be’, ragazzi, sono le dieci, è ora di andare al party del nostro
Michele. Un attimo che vado a cambiarmi. Ida va in bagno e scarica tutta la
birra che ha bevuto, tanto che sembra di stare alle cascate del Niagara.
E perché ride, adesso. Come?? Innamorata di Guido?? Tu? Ma se
nemmeno lo conosci!! Ida tu sei proprio fuori. Parla d’amore come se parlasse
di una passeggiata o del cambio di un vestito.
Mah.
Come cavolo mi vesto stasera. Ma sì, come al solito: jeans
neri, anfibi, maglietta MAKE LOVE NOT WAR e camicia a quadrettoni. Mi lavo
anche i denti, chissà che non incontri proprio stasera l’uomo della mia vita,
ma ne dubito.
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La casa è piena di gente, ci sono
proprio tutti e sono tutti sballati. Guarda come si divertono... come sembrano
divertirsi. Nino è ridicolo quando è fatto, comincia a sentire caldo e si
gratta continuamente e si agita e balla come un epilettico. EIisa, invece, è
depressa. Ma perché diavolo fumi se sai che poi ti deprimi a morte?! E questo
ad ogni festa. Questo ogni sera. Aaah.. anche lei è fuori di testa.
Michele, devo parlarti. Speriamo
non sia ubriaco. Lo prendo subito in disparte e gli parlo molto chiaramente,
senza nascondermi dietro il mio solito e comodo dito e senza lasciarmi bloccare
dal pudore.
Dai... adesso! Michele?? Michele... senti, volevo
dirti che non mi sento più abbastanza forte per... mi stai ascoltando?...
allora.. non mi sento più abbastanza forte per riuscire a sostenere un rapporto
come il nostro, e poi negli ultimi tempi, sinceramente ho sentito una certa
estraneità Ma perché non parla... e perché volta le spalle e se ne va. Michele…
Michele…
Quest’ atmosfera mi sta quasi
soffocando e questo rock duro mi innervosisce. Ho bisogno di uscire. Me ne
vado…
*****
L' aria è umida e sicuramente mi
prenderò un raffreddore, ma chi se ne frega. Come dice mia nonna i guai della
vita sono ben altri. Eh sì, io l'ho provato sulla mia pelle. Marco ancora mi
manca, sono tre anni che è morto, ma è come se fosse accaduto ieri.
Chi lo sa perché poi dobbiamo
morire. Eh, eh, eh... domanda sciocca? Davvero???
Marco diceva che la vita è come
una roulette russa: un giorno ci sei e il giorno dopo... bang!
Un giorno CI SEI e
il giorno dopo
BANG!!
e il giorno dopo... bang...
bang.
Mi ricordo che non gliene andava
mai bene una, povero cristo! Eppure non si scoraggiava mai. Cavolo, però, ad
ogni festa penso sempre alle stesse cose, o meglio, sento sempre le stesse
cose. Incomincio a pensare che forse è la gente che frequento che non mi piace
più..
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