sabato 20 aprile 2013

Forse è stata un’ecatombe di speranze



                         §

Forse è stata un’ecatombe di speranze
un crollo in qualche modo previsto
ah, però la mia tristezza ha avuto solo un senso

tutte le mie intuizioni si sono affacciate
per vedermi soffrire
e di sicuro m’hanno visto

fin qui avevo fatto e rifatto
i miei tragitti con te
fin qui avevo puntato
a inventare la verità
però tu hai trovato la maniera
una maniera così tenera
e insieme implacabile
di dare per spacciato il mio amore

con un solo auspicio l’hai tolto
dai sobborghi della tua vita possibile
l’hai avvolto in nostalgie
l’hai portato per strade e strade
e lentamente

senza che l’aria notturna lo avvertisse
semplicemente l’hai lasciato lì
da solo con la sua fortuna
che non è molta

credo che tu abbia ragione
la colpa è di uno quando non fa innamorare
e non dei pretesti
né del tempo

è da tanto tantissimo
che non mi confrontavo
come stanotte con lo specchio
ed è stato implacabile come te
ma non è stato tenero

ora sono solo
francamente solo

si fa sempre un po’ di fatica
a iniziare a sentirsi disgraziato

prima di tornare
ai miei lugubri quartieri d’inverno

con gli occhi ben asciutti
casomai

guardo come vai addentrandoti nella nebbia
e comincio a ricordarti.

(Mario Benedetti)


mercoledì 17 aprile 2013

Le mani





Queste tue mani a difesa di te:
mi fanno sera sul viso.
Quando lente le schiudi, là davanti
la città è quell'arco di fuoco.
Sul sonno futuro
saranno persiane rigate di sole
e avrò perso per sempre
quel sapore di terra e di vento
quando le riprenderai.


( Vittorio Sereni, da Frontiera )


domenica 14 aprile 2013

Primaverile



Nuvole, sole, prato verde e case
Sull'altura, confusi. Primavera
argine. Ha messo nell'aria fredda dei campi
La grazia di quei pioppi lungo l'argine.

Dalla valle i sentieri vanno al fiume:
là, sul ciglio dell'acqua, amore aspetta.
Per te indossano i campi questa veste
Di giovane, oh invisibile compagna?

E quest'odore del faceto al vento?
E quella prima bianca margherita?
Sei con me dunque? Nella mano

Sento un doppio battito e il cuore mi grida
E nelle tempie mi assorda il pensiero:
sì, sei tu che fiorisci, che resusciti.


(Antonio Machado)


venerdì 12 aprile 2013

Poi verrà un giorno



Poi verrà un giorno
in cui torneranno le rondini
tornerà il vento tra i filari il soffio
all'orecchio per dire le rincorse e le attese
e tornerà pure il giallo della ginestra
la polvere tornerà e
quel giorno anche noi torneremo
e resteremo seduti a guardare la luce
e a godere di quel tempo senza peso
che sostiene anche quattro ossa in croce.

(Maria Luigia Longo, Rime private, p.5)

Non è




           “ per una selva oscura”

La poesia non è
che un discorrere nella penombra
del forno vecchio, quando,
lontani tutti, crepita
fuori il profondo bosco; poesia

non è che le parole
già amate, che col tempo
cambiano luogo e sono
nient’altro che una macchia, una
speranza che non dici;

la poesia non è
che la felicità, un discorrere
nella penombra, tutto
quanto è svanito ed è
ormai silenzio.

Traduzione di Francesco Tentori Montalto


(Eliseo Diego, da Poesia n. 223 Gennaio 2008 _ Crocetti Editore 2008)


sabato 6 aprile 2013

ORA SECONDA. DIALOGO COL PAESAGGIO/2.



Ci salveranno forse
ancora le nuvole 
acquose
e il vento
delle terre arse
dove i passi lenti
del giorno
incontrano
l'eco
di un silenzio
che pur non fa nulla di male.

(Maria Luigia Longo, Paesaggi di tempo, p. 21)

mercoledì 3 aprile 2013

In controluce

 
 
   ***

In controluce
il giorno
ha i tuoi
occhi.

Percorrono lunghi
lo spazio

A volte m'apparento
ad essi

E finché
m'avvolgono
mondi cavi
s'interfacciano
col respiro
del mondo.

(Maria Luigia Longo, Paesaggi di tempo, p. 37)


martedì 2 aprile 2013

Il giardino che ho visitato

     

      ***

Il giardino che ho visitato
stanotte
al rintocco dei miei
pensieri
di ombre lunghe
e fiori neri
si è popolato 
perché non c'eri.
Dov'eri?
Tu, dov'eri?

(Maria Luigia Longo, Paesaggi di tempo, p. 38)