venerdì 27 giugno 2014

Per altri versi.



Cari Amici,
sono felice di invitarvi al secondo 
reading della serie 
Per altri versi
che questa volta si terrà
alla libreria Liberamente di Oggiono (Lc) 
giovedì 3 luglio alle 20.45.  
In compagnia degli amici Eloisa Battista e Antonio Oleari, indagheremo poeticamente il concetto dell'altrove.
Vi aspetto come sempre numerosi!
m.l.

Non c'eri ancora



Non c’eri ancora
Eppure,
ne ho le prove,
non eri altrove.

(Ben Simon)

martedì 24 giugno 2014

Io so qual è la parola giusta.



Io so qual è la parola giusta.
Io lo so e tu non lo sai
non lo sai perché hai paura
io lo so perché ho il coraggio.
Non è mio questo coraggio
però è mio quando ce l’ho.


(da Pigre divinità e pigra sorte, Patrizia Cavalli, Einaudi)




domenica 22 giugno 2014

Le parole.



Le parole
se si ridestano
rifiutano la sede
più propizia, la carta
di Fabriano, l’inchiostro
di china, la cartella
di cuoio o di velluto
che le tenga in segreto;
le parole
quando si svegliano
si adagiano sul retro
delle fatture, sui margini
dei bollettini del lotto,
sulle partecipazioni
matrimoniali o di lutto;
le parole
non chiedono di meglio
che l’imbroglio dei tasti
nell’Olivetti portatile,
che il buio dei taschini
del panciotto, che il fondo
del cestino, ridottevi
in pallottole;
le parole
non sono affatto felici
di essere buttate fuori
come zambrocche e accolte
con furore di plausi e
disonore;
le parole
preferiscono il sonno
nella bottiglia al ludibrio
di essere lette, vendute,
imbalsamate, ibernate;
le parole
sono di tutti e invano
si celano nei dizionari
perché c’è sempre il marrano
che dissotterra i tartufi
più puzzolenti e più rari;
le parole
dopo un’eterna attesa
rinunziano alla speranza
di essere pronunziate
una volta per tutte
e poi morire
con chi le ha possedute.

(Eugenio Montale)

venerdì 20 giugno 2014

Viaggio mentale nel cielo di Tangeri


Sorvolo questo deserto
e la sua chiarezza
suggestione cromatica ocra
m’incatena
Pegaso nel cielo della chiaroveggenza
s’innamora
delle truppe di formiche in fiamme
fila di mutismi
nello specchio elettrico del Sole
ragnatele stese ad asciugare
trame insofferenti
Impadronirmi di me
ora
in un raggio misterico
che punta dritto fra i miei occhi
Vedo
territori immaginifici
bagnati
da questo bianco amore
sospesi
da ogni attimo
nell’eterna polifonia
del vivere.

(Sonia Caporossi)



martedì 17 giugno 2014

Sotto la curva del gelsomino



Sotto la curva del gelsomino
caviglie con lembi di vesti larghe
fanno da eco a un pensiero:

frugare nelle mie tasche piene solo
di vite altrui strette nelle mie mani
rende piccoli più piccoli più nani
se non si ha la voglia seria e la dignità
di mettere la propria vita in queste
mani.

Sotto la curva del gelsomino
io vado paga di quello che ho detto;
troppa fretta e voglia di dire
tutto e tutto è tornato a come eravamo:
tu caviglia e lembo e io di vita altrui brandello.


(Maria Luigia Longo, Poesie/Cantiere, giugno 2014)




Avevo troppa fretta di partire


[...]
Avevo troppa fretta di partire
per potermi fermare a ripulire
le tracce della corsa. 
[...]

(Patrizia Cavalli, da Poesie, Einaudi 1999)





domenica 15 giugno 2014

Ti ho portato


Ti ho portato
la mia lingua di pelle
brandello di cuore
svuotato.

(Maria Luigia Longo, Poesie/Cantiere, giugno 2014 - fotografia di Eloisa Battista)

Gli uomini che si voltano


Probabilmente
non sei più chi sei stata
ed è giusto che così sia.
Ha raschiato a dovere la carta a vetro
e su noi ogni linea si assottiglia.
Pure qualcosa fu scritto
sui fogli della nostra vita.
Metterli controluce è ingigantire quel segno,
formare un geroglifico più grande del diadema
che ti abbagliava.
Non apparirai più dal portello
dell’aliscafo o da fondali d’alghe,
sommozzatrice di fangose rapide
per dare un senso al nulla. Scenderai
sulle scale automatiche dei templi di Mercurio
tra cadaveri in maschera,
tu la sola vivente,
e non ti chiederai
se fu inganno, fu scelta, fu comunicazione
e chi di noi fosse il centro
a cui si tira con l’arco dal baraccone.
Non me lo chiedo neanch’io. Sono colui
che ha veduto un istante e tanto basta
a chi cammina incolonnato come ora
avviene a noi se siamo ancora in vita
o era un inganno crederlo. Si slitta.

(Eugenio Montale, Satura; Satura II)

sabato 14 giugno 2014

Esistere psichicamente


Da questa artificiosa terra-carne
esili acuminati sensi
e sussulti e silenzi,
da questa bava di vicende
- soli che urtarono fili di ciglia
ariste appena sfrangiate pei colli -
da questo lungo attimo
inghiottito da nevi, inghiottito dal vento,
da tutto questo che non fu
primavera non luglio non autunno
ma solo egro spiraglio
ma solo psiche,
da tutto questo che non è nulla
ed è tutto ciò ch'io sono:
tale la verità geme a se stessa,
si vuole pomo che gonfia ed infradicia.
Chiarore acido che tessi
i bruciori d'inferno
degli atomi e il conato
torbido d'alghe e vermi,
chiarore-uovo
che nel morente muco fai parole
e amori.

(Andrea Zanzotto, da Vocativo)

giovedì 12 giugno 2014

Essere testimoni di se stessi




Essere testimoni di se stessi
sempre in propria compagnia
mai lasciati soli in leggerezza
doversi ascoltare sempre
in ogni avvenimento fisico chimico
mentale, è questa la grande prova
l'espiazione, è questo il male.

(Patrizia Cavalli, Poesie, Einaudi 1999)


martedì 10 giugno 2014

Il mio cuore è un cimitero.


Il mio cuore è un cimitero.
E nessuna croce 
manca.

(Maria Luigia Longo, Poesie/Cantiere, Giugno 2014 - fotografia di Dario Danza Sproviero)


lunedì 9 giugno 2014

In the morning you always come back



Lo spiraglio dell'alba
respira con la tua bocca
in fondo alle vie vuote.
Luce grigia i tuoi occhi,
dolci gocce dell'alba
sulle colline scure.
Il tuo passo e il tuo fiato
come il vento dell'alba
sommergono le case.
La città abbrividisce,
odorano le pietre
sei la vita, il risveglio.
Stella sperduta
nella luce dell'alba,
cigolio della brezza,
tepore, respiro
è finita la notte.
Sei la luce e il mattino.

(versi di Cesare Pavese e fotografia di Eloisa Battista)



domenica 8 giugno 2014

Tra i finalisti del Premio Isabella Morra 2014.


Apprezzato per la sua delicatezza,
"Paesaggi di tempo" 
è tra i finalisti del premio Isabella Morra 2014 della Casa della Poesia di Monza. 


La premiazione avverrà 
il 15 giugno ore 10.30 
presso il Teatro di Corte della Reggia di Monza, viale Brianza 2, Monza.

mercoledì 4 giugno 2014

Passerò per Piazza di Spagna


Sarà un cielo chiaro.
S'apriranno le strade
sul colle di pini e di pietra.
Il tumulto delle strade
non muterà quell'aria ferma.
I fiori spruzzati
di colori alle fontane
occhieggeranno come donne
divertite. Le scale
le terrazze le rondini
canteranno nel sole.
S'aprirà quella strada,
le pietre canteranno,
il cuore batterà sussultando
come l'acqua nelle fontane ‒
sarà questa la voce
che salirà le tue scale.
Le finestre sapranno
l'odore della pietra e dell'aria
mattutina. S'aprirà una porta.
Il tumulto delle strade
sarà il tumulto del cuore
nella luce smarrita.

Sarai tu ‒ ferma e chiara.

(versi di Cesare Pavese e fotografia di Eloisa Battista)




domenica 1 giugno 2014

Come farti capire



Come farti capire che c'è sempre tempo?
Che uno deve solo cercarlo e darselo,
Che non è proibito amare,
Che le ferite si rimarginano,
Che le porte non devono chiudersi,
Che la maggiore porta è l'affetto,
Che gli affetti ci definiscono,
Che cercare un equilibrio non implica essere tiepido,
Che trovarsi è molto bello,
Che non c'è nulla di meglio che ringraziare,
Che nessuno vuole essere solo,
Che per non essere solo devi dare,

Che aiutare è potere incoraggiare ed appoggiare,
Che adulare non è aiutare,
Che quando non c'è piacere nelle cose non si sta vivendo,
Che si sente col corpo e la mente,
Che si ascolta con le orecchie,
Che costa essere sensibile e non ferirsi,
Che ferirsi non è dissanguarsi,
Che chi semina muri non raccoglie niente,

Che sarebbe meglio costruire ponti,
Che su di essi si va all'altro lato e si torna anche,

Che ritornare non implica retrocedere,
Che retrocedere può essere anche avanzare,

Come farti sapere che nessuno stabilisce norme salvo la vita?
Come farti sapere che c'è sempre tempo?

(Mario Benedetti)