venerdì 29 novembre 2019

Nico cosa fa adesso?

Ieri è capitata l'ennesima bella reazione di una signora che ha letto LA DALIA e ha voluto proprio dirmi che l'ha letto in un giorno, che non riusciva a smettere e che ha sentito crescere i personaggi davanti e, poi, dentro.
- Che fa adesso Nico? - La domanda più ricorrente.
Dopo il libro Nico è passato dalla non esistenza all'adozione da parte di migliaia di persone.
Ora va da solo, è cresciuto.

Poi la signora mi ha abbracciata forte e mi ha chiesto presto un secondo romanzo, le brillavano gli occhi. E a me il cuore. ❤️ #isegretidelladalia #romanzo #scrivere #scritture #myworld #mylife #words #parole #storytelling #raccontare #storie

mercoledì 20 novembre 2019

... e pure Galbiate è andata!
Un po' come essere ritornata a casa e un po' come capire che se n'è fatta di strada.
Grazie all'amministrazione, per avermi voluta; grazie a Valeria Sellari per la presentazione amichevole e sincera.
Grazie a @giulia.pelle.10 per la lettura calda e ormai "dentro" le parole!
Grazie a tutti, serata molto intima. Alla prossima!
Foto di Angela Longo.
#isegretidelladalia #presentazioni #parolenuove #parolevive #words #scrivere #writing  #words #myworld #incontri
















lunedì 18 novembre 2019

La DALIA a Galbiate è sui giornali!


La stampa locale parla di noi e preannuncia l'evento!

#isegretidelladalia #presentazioni #parolenuove #parolevive #galbiate #narrazione #raccontare #paesi #biblioteche #stampa

domenica 27 ottobre 2019

La DALIA torna a GALBIATE

La DALIA continua a camminare con le sue gambette.
Ve lo ricorderò più avanti, ma intanto segnatevi la data!
Noi vi aspettiamo e vogliamo la sala piena!! 💥💥

sabato 19 ottobre 2019

#micronarrazioni #lavitadavantiaunabara



(foto di Daniela Chiuppi) 

#micronarrazioni #lavitadavantiaunabara
Il modo migliore per pensare è essere davanti a una bara. Un'anziana minuta percorre a piedi tutte le mattine il viale per arrivare alle otto in punto in ospedale, fa colazione al bar, nella hall, e poi va a pregare nella cappelletta, dietro al pronto soccorso. Il tempo che passa lì è breve, serve solo per dissimulare. O per prepararsi.
Dopo due avemaria, tre padre nostro e un eternodolore raggiunge la camera mortuaria. Si siede a mani giunte, capo chino, proprio davanti alla bara. Resta lì seduta immobile fino al pranzo, quando riprende il pullman che la riporta a casa.
Ho voluto provare anche io. Mi sono seduta dietro di lei e ho aspettato che i pensieri iniziassero a fluire.
- Non può andare a pensare da un'altra parte? Sono arrivata prima io!
Aveva ragione, ero stata invadente.
Ho cambiato orario e sono tornata nel pomeriggio. Mi sono seduta e ho atteso che i pensieri iniziassero a fluire. Il pensiero della donna però li catalizzava tutti. A cosa pensava? Come le era venuta l'idea? Perché aveva scelto proprio quel posto? I pensieri li lasciava lì o li portava a casa con sé?
Improvvisamente, poi, ho trovato una crepa nella bara di noce, una scalfitura del legno vicino la maniglia dorata, come un varco. E così, anche io, ho avuto il primo pensiero davanti alla bara.
Dopo nessun altro posto è stato così adatto a pensare.

sabato 12 ottobre 2019

Che BELLO che è stato stasera a ELLO!
E quante coccole dal pubblico e da... @antonio_oleari Questa sera La DALIA l'hai proprio aperta e sfogliata con cura e maestria, petalo dopo petalo. Grazie infinite!💞
@giulia.pelle.10 la tua intensità di stasera ha davvero condotto tutti i presenti  nel mondo di Nico, ricostruendolo davanti ai nostri occhi. Bravissima e grazie!
❤️
@crisgras23 la tua presenza è sempre piena e mai scontata! Grazie💕

#isegretidelladalia #crearemondi #creareponti #parole #parolevive #parolenuove #words #io #esserci #presentazioni #words #writing #mylife

















venerdì 6 settembre 2019

#micronarrazioni #vittimepredestinate




#micronarrazioni #vittimepredestinate 
Ogni volta che vado a buttare la spazzatura percorro un sentiero erboso che passa proprio in mezzo al condominio, costellato di lampioncini che emettono una luce soffusa. Io di solito ci vado molto tardi e le ombre sono lunghissime e a volte si animano di movimenti che rimandano sempre a figure non statiche. Il caposcala ha la mania del risparmio e, autorizzato dal condominio, svita periodicamente qualche lampadina che ci fa risparmiare una manciata di euro ma produce anche più oscurità. Dopo il vialetto si percorre un porticato e poi un ascensore porta al piano interrato illuminato, quello sì, dove ci sono i cassonetti. È tutto molto tranquillo, ma il mio pensiero va sempre, come stasera, a ipotetiche mosse di autodifesa in caso di aggressione e violenza. Le ripeto tutte le volte. La mia preferita è uscire dall'ascensore con un attacco alla Bruce Lee. L'orecchio è sempre all'erta, lo sguardo vigile. Dopo l'apertura delle porte dell'ascensore ho avvertito stasera un rumore e ho atteso un attimo prima di uscire e, al primo scalpiccio di scarpe che proveniva dall'esterno, ho lasciato a terra la busta dell'umido e istintivamente sono sbucata con mani tese per un attacco marziale. Di fronte, la vicina del primo piano ha fatto lo stesso. Ci siamo ritrovate per un attimo come avversarie in un combattimento, immobili. Poi ci siamo riavute dallo spavento e abbiamo riso, complici.
Un uomo non si troverà così frequentemente stretto in un sorriso purtroppo spaventato e complice, con pensieri di autodifesa persistenti in testa.
(mio inedito)

giovedì 5 settembre 2019

#micronarrazioni #l'etàavanza



#micronarrazioni #l'etàavanza
Bisogna essere onesti e capire quando lasciare andare. E la troppa distanza degli anni è un buon motivo per non approfittare della vita che ti viene a cercare. Seppur prorompente.
Se potessi essere quello che sento!
Ma voglio essere migliore di quello che desidero.
La pagina di diario che Giulia, la ragazza bruna del terzo piano, legge all'amica è uno strappo nel tempo e si confonde tra le lenzuola a due piazze che stanno ad asciugare.
- Ha voluto chiudere?
- Non ha voluto neanche iniziare.
- Per onestà.
- Per paura. - dice. E mentre lo dice ha la nettezza e la forza che solo i giovani hanno.
Io quella storia, dai suoi racconti, avrei voluto seguirla; ma le parole non sono mai state stese al sole.
(mio inedito)

sabato 31 agosto 2019

#micronarrazioni #arrampicarsinelbuio




#micronarrazioni #arrampicarsinelbuio
Arrampicarsi nel buio con una fiammella è possibile. L'ho scoperto andando a caccia di desideri con Mitzi. Mitzi, al secolo Michele Zito, nostro vicino di casa ai tempi delle elementari. Dopo cena, d'estate, ci lasciavano giocare ancora per un po' prima di mandarci a letto. E lui una sera si presentò con un piccolo arco costruito dal fratello maggiore, con annessa une decina di piccole frecce. Ce ne andavamo nel nostro quartier generale, uno scheletro di palazzo mai finito, e lì una sera le abbiamo provate.
- Ora ti faccio vedere come illuminiamo la notte. Ogni fiammella è un desiderio che tu puoi esprimere, capito?
Prese un accendino, una striscia di stoffa imbevuta di alcol e l'avvolse intorno alla punta della freccia e la sparò nel cielo. La fiammella descrisse una parabola luminosa che a me sembrò altissima.
- Ecco. Sta scalando il buio!
Fu qualcosa di eccezionale.
Il bimbo davanti a me cerca di far funzionare l'aggeggio luminoso vendutogli dell'ambulante bengalese e ha la stessa meraviglia negli occhi che avevamo noi. Lo seguo fino al punto massimo di altezza. Scala la notte. Non scenderà mai più.
(mio inedito)

venerdì 30 agosto 2019

#micronarrazioni #fioriemissile




#micronarrazioni #fioriemissile
A prima vista questa situazione mi è sembrata subito stramba. Dalla stradina che s'inerpica dietro la curva a gomito della strada che porta al parco, un cagnetto ha fatto capolino con un mazzo di fiori in bocca. Correva rapidissimo in strada e l'ho notato subito perché in mezzo alle macchine sembrava un missile: piccolo, ergonomico e velocissimo. Insomma, una situazione curiosa. È saltato in braccio ad una ragazza seduta sulla panca sotto la pensilina della fermata dell'autobus. Lei è scoppiata a ridere e ha accolto festosa l'animale e i fiori. Poi si sono voltati verso la strada da cui è sbucato l'animale. Lei si è guardata attorno per un po', cercando qualcuno. Dopo un attimo è sbucato anche lui.
(mio inedito)

martedì 27 agosto 2019

#micronarrazioni #laregoladelbere




#micronarrazioni #laregoladelbere
Due ragazzi, nel bar sotto casa, ieri addestravano un terzo a sciogliersi con le donne.
- Eh, non so perché ma a un certo punto mi blocco.
- E quando ti blocchi che fai? - chiede quello con gli occhiali
- Resto a guardarla e sorrido.
- E poi? - domanda, l'altro.
- E poi niente. Di solito c'è un attimo d'imbarazzo, lei mi guarda. Poi sorride. Nessuno dei due parla. E dopo in po' lei dice che deve andare, che ci sentiamo.
- E poi vi sentite? - chiede ancora quello con gli occhiali
- No.
E i due ridono.
- Sì, voi ridete... Ma per me è una tragedia.
- Ma che cos'è che ti blocca? - domanda l'altro
- Ma che ne so... Mi si annulla tutto nel cervello e non ho più niente da dire. E tutto quello che sto dicendo mi sembra stupido.
- Devi scioglierti un po'... Rilassarti. - dice quello con gli occhiali e guarda l'altro che annuisce - C'è solo una cosa che funziona bene e ti fa sembrare pure brillante: l'alcol!
- Macché! Così poi davvero non capisco più niente.
- Ma no, poco alcol... il giusto! Ma solo per le prime volte, poi prendi confidenza e vai da solo. - aggiunge l'altro.
- E quanto dovrei bere?
- Uno spritz e una birra, magari.
- Due spritz e una birra.
- No, meglio due spritz, e un superalcolico... Oppure...
- Ma smettetela di prendermi in giro, cretini! Tanto anche voi non siete tanto meglio di me. Da quanto tempo non uscite con una donna?
- Un secolo!
E ridono insieme.

(mio inedito) 

sabato 24 agosto 2019

#micronarrazioni #primoappuntamento




#micronarrazioni #primoappuntamento
Aveva tutta l'aria di un primo appuntamento quello a cui ho assistito nel bar sotto casa stamattina. Sono arrivata come sempre di buon'ora e ho ordinato cappuccino e cornetto vuoto. Vado a consumarli in terrazza, sotto l'ombra del pergolato. Agli altri tavoli, i soliti clienti di ogni mattina: ultimamente la consuetudine mi piace e rasserena. La stampa locale non ha mai notizie interessanti e mi concentro su un cliente che non avevo mai visto. Seduto su un divanetto laterale, continua a guardare il cellulare e a sì passa nervosamente le mani sui jeans. Pare impaziente, accavalla le gambe, a turno diverse, si liscia il pizzetto. Direi, un uomo qualunque.
- Vuole ordinare, signore?
- Aspetto una persona.
La persona lo fa attendere un po'.
Io chiudo definitivamente il giornale e ordino un altro caffè: ormai voglio vedere chi arriva. Se arriva.
Alla fine arriva: più grande di lui di età, in un vestito succinto, si abbassa per baciarlo. Lui sorride, si alza di scatto e fa per baciarla sulle labbra, lei dirige la testa in modo che si bacino sulle guance.
- Sei in ritardo.
- Potevo anche non arrivare.
(mio inedito)

venerdì 23 agosto 2019

#micronarrazioni #amarsidagiovani



#micronarrazioni 
#amarsidagiovani
Amarsi da giovani è quanto di più vorticoso possa esistere. Senza regole, eccetto una: l'estremo dà consistenza al tutto. Se non si percepisce almeno un po' l' "oltre" non è amore. E non si è giovani.
Stamattina nel rientro in città ho salutato come sempre i miei luoghi. Il lago è uno di questi. In un angolo un po' nascosto che credevo di conoscere solo io, due ragazze sedute e abbracciate guardavano l'altra sponda, di fronte. Le teste si toccavano, le spalle vicine. Mi è parso respirassero allo stesso tempo. Sorridevano, piene del sole che sul lago stava nascendo.
- Se tu mi lasci, mi butto in questo lago
- Scema, se ci lasciamo è perché mi lasci tu.
- E che fai se ti lascio?
- Muoio. O mi sposo con un uomo e faccio quattro figli, come mia cugina.
- Aiuto.
- Ecco, quindi non mi lasciare.
- Noi staremo insieme per sempre. O io non potrò più amare.

giovedì 22 agosto 2019

#micronarrazioni #vuoto


#micronarrazioni #vuoto
Il mio condominio, in una zona residenziale, a pian terreno mantiene ancora un appartamento vuoto. È vuoto da una decina d'anni. È talmente vuoto che a sera si muovono all'interno delle ombre e, certe volte, a me pare che si muovano anche le tende. È vuoto perché non c'è più vita, ma la si percepisce. Come un'eco. Ci viveva Antonio, il portiere, e la sua famiglia. Poi uno ad uno se ne sono andati tutti: prima i figli, dopo la laurea, poi la moglie Sabrina, andata davvero per un tumore, e poi lui, dopo la pensione, a vivere a Losanna, dove vivono i figli. Hanno lasciato i loro gatti: due trovatelli grigi. Per anni a quei gattini il cibo non è mai mancato. E in ognuno degli altri appartamenti c'è almeno un gatto generato da loro. Questa storia in città la conoscono tutti: ecco perché  il mio condominio è conosciuto come l'Ostello dei gatti.
(mio inedito)

lunedì 19 agosto 2019

#micronarrazioni #cortesialeggera





#micronarrazioni #cortesialeggera 
La cortesia leggera delle buone maniere non costa nulla. Anzi, impreziosisce gli incontri, anche quelli casuali.
Oltre il cancello d'ingresso, negli orti, nelle serre e nei recinti degli animali, un gruppo di persone di diversa età lavora; alcuni, ricurvi sul terreno, piantano fiori e odori con zappette e palette, altri trasportano secchi di biada e di granaglia e voluminose balle di fieno verso gli animali: mucche, maiali, galline, conigli, capre, asini e cavalli.
Davanti al recinto più lontano, un ragazzino - capelli rasati, orecchie a sventola e un sorriso appena accennato - accarezza una capra e le dà dei ciuffi d’erba. Si alza e vede una donna, in attesa davanti al cancello d’ingresso.
- Buongiorno – le urla e le va incontro.
- Volevo fare un giro in mezzo agli animali. Ho visto che ne avete tanti. Da piccola avevo paura, e anche ora...
- Ma come fa ad avere paura degli animali?
- Non so… Non ci sono abituata.
- A me fanno più paura le persone.
- Perché?
- Perché non le capisco. E mi guardano strano.
- E gli animali li capisci?
- Sì. Loro mi sorridono.
Si avviano verso le stalle: lui, la sagoma di un piccolo uomo, lei, una camminata un po’ sbilenca e ancora da ragazzina.

(mio inedito)

giovedì 15 agosto 2019








Bentornata!, mi hanno detto stasera a Stigliano (Matera) in occasione dell'omonima manifestazione. Da 21 anni esatti, infatti, la delegazione dell’Anspi di Stigliano accoglie con questa forma di saluto elevata a omonimo Premio (e relativa cerimonia) un concittadino illustre al rientro in paese. O meglio, uno stiglianese “fuorisede” distintosi per meriti professionali e/o artistici. E quest'anno è toccato a me! La motivazione del premio è stata davvero scritta con molta cura e ha toccato tutti diversi capitoli della mia vita professionale ma anche e soprattutto umana. Grazie ancora🥰