giovedì 18 febbraio 2016

Ida se lo marca davvero stretto



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Ida se lo marca davvero stretto. Lo asseconda in tutto. E fa la simpatica-euforica-senza problemi. E ride sempre.
Pende dalle sue labbra.
A me dà fastidio, sembra una vacca gaudente, ma a lui sembra piacere.

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Ti pareva, casa mia è sempre deserta. Squilla li telefono.
È Michele.
Ciao Michele! Come stai? Io benino... sì, avrei dovuto chiamarti, ma sai, in questo periodo... No, non ti sto evitando, anzi, stasera vengo proprio per parlarti. Sì, dobbiamo parlare. Sai benissimo di cosa... Dai, lo sai... Sì, di noi. No, non adesso. Non per telefono. Michele, non voglio che mi dici che mi ami e che anch'io ti amo e che quindi va tutto bene. Michele...
Michele!! Perché questo mutismo??! Michele sai che è difficile anche per me. Sì, ma non adesso. Non per telefono. No, non per telefono.
Sì, a stasera… ma tieniti lucido, perché dobbiamo capirci. Ciao.

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Ida e Guido non hanno perso tempo: hanno acceso lo stereo e stanno ascoltando gli Iron Maiden. Cristo, c'è Fear of the dark che mi fa impazzire!! Loro sono stesi a terra, sul tappeto grande. Vicini.
Cosa vi offro? Vi va una birra?? Anche due, anche tre... ti pareva. Lui continua a guardarmi, sereno; mentre Ida continua a baciarlo freneticamente ovunque. Mah!
lo mi siedo vicino lo stereo, lontana da loro.
Questa musica sta diventando davvero assordante e ossessiva, lascio anche la mia birretta, in fondo non mi andava.
Ehi, belli, vi creo un po’ d'atmosfera e io mi rifaccio i timpani.
Tracy Chapman. Cantante nera. Voce nera. Rabbia nera.
Misteriosa, ambigua... dolcissima seppur rabbiosa. Già fisicamente, a prima vista, non si capisce se sia uomo o donna. Con Michele ci piaceva pensare che fosse un’ anima assolutamente completa, proprio come quella che si respirava nelle sue canzoni. Ci facevamo i nostri soliti film sulle persone e le psicanalizzavamo. 0h, però di solito non sbagliavamo mai.
Che periodo di merda. Non ci capisco niente.
Tracy canta:

Love is hate
War is peace

No is yes

And we're all free

 Canto anch’io con tono interrogativo We're all free, guardando Guido.
Guido...
Ida gli sta praticamente sopra, lui rimane immobile a... guardarmi... guardarmi?? Con occhi... con occhi... non so, con i suoi occhi. Sì, ormai sono i suoi occhi, per me...
Si è accorto che anch'io lo guardo, si allontana da Ida, che intanto si è finita anche la mia birra e continua a ridere sdraiata sul tappeto ai piedi del divano (mah, si è proprio esaurita...), mi si siede accanto e, cantando con Tracy, mi dice

 

Now love’s the only thing that’s free

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lf not now then when?
If not now then
 why make your promises?

E tace. Tracy continua

We all must live our lives
Alwais feeling
Alwais thinking
the moment has arrived

Da brivido. Oooh, come mi sta vicino…se piego soltanto un po’ la testa in avanti posso toccarlo. Siamo vicinissimi e sento il suo respiro. Su di me. Dentro.



(Maria Luigia Longo, da La voce di un'adolescente, Inedito, Prose/Cantiere)

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