martedì 13 agosto 2019

#micronarrazioni #respirodelmondo




#micronarrazioni #respirodelmondo
È quando tutti vanno a letto e le ombre delle cose si allungano fino a perdersi nel nero che il respiro del mondo trova agio e esce allo scoperto. Andrea, l'amico di Firenze che vedevo solo d'estate, l'aveva scritto come didascalia in un suo fumetto degli inizi. Ma questa frase a nessuno piaceva. Troppo poetica, poco concreta. Chi mai va a pensare una frase del genere, gli rimproverò Giovanni che di fumetti ne leggeva a bizzeffe. Eppure io questa frase la mastico ogni volta che le ombre si allungano e il mondo mi pare un po' magico. Me la rigiro in bocca sfogliando i palazzi di fronte, le panchine nel parco, la macchine parcheggiate, un treno in fuga e pure mentre attacco le mie parole ai lampioni e le faccio penzolare. In ogni caso Giovanni non ci capiva poi molto di fumetti e di respiro del mondo perché Andrea ora di mestiere fa il fumettista in Francia e in una lettera di due anni fa mi ha detto che è felice.


(mio inedito)

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