venerdì 2 agosto 2019

#micronarrazioni #famiglie




#micronarrazioni/2 #famiglie
Le famiglie sono tutte luoghi di morte.
C'è un'eleganza tranchant nella frase che la ragazza del piano di sopra pronuncia al telefono, sul balcone. E questo la fa essere per la prima volta davvero interessante. Anche agli occhi della mia anziana dirimpettaia che, come me, resta in ascolto di tutta la conversazione e ogni tanto annuisce.
Nelle pause che la ragazza fa per emettere il fumo della sigaretta, ricostruisco il suo albero genealogico come un cimitero.
Non so dove vadano a finire le anime dei morti, so però che quelle dei vivi stentano spesso a sollevarsi dal vischio e dall'ingombro di certe relazioni.
Certe parole inducono a compiere anche i gesti e, quando nomina la mamma, porta la mano sul cuore.

(mio inedito)

4 commenti:

helios ha detto...

Maria Luigia ha perfettamente ragione. Tutti gli alberi genealogici sono cimiteri. Perché sorgono dalla terra e le radici, che conoscono nell'humus catacombale la loro ragione, testimoniano la natura sotterranea delle nostre origini e del nostro destino. In ogni genealogia, dunque in ogni famiglia, rami e radici sono una cosa sola, perfettamente speculari ma non contrapposti: senza queste i primi non hanno uno scopo; senza le lunghe dita ctonie che percorrono il nascosto, nessuna foglia, nessuna chioma ha senso ma solo significato Non c'è antitesi tra ciò che sta sopra e ciò che sta sotto. Come non c'è fra luce e tenebre, fra onda e corpuscolo, fra storia e vita. E'vero: le famiglie sono tutte luoghi di morte. E si agitano, felici o infelici ciascuna a modo suo,in quell'insaziabile contenitore di morte che è la vita. Ma va bene così.

Maria Luigia Longo ha detto...

Sì, a quanto pare, va bene così.
Grazie, Elio, del tuo commento

Unknown ha detto...

Pero' detto cosi' mi sembra eccessivo.Ovviamente ognuno ha la sua idea di famiglia che senza dubbio nasce dalle esperienza fatta.Per me e'la famiglia e' vita...5 dita della mano....in un mutuo, reciproco aiuto...

Maria Luigia Longo ha detto...

Ciao, sì, anche io ho una famiglia unita e che mi ha sempre supportato. Ma il narratore di questa micronarrazione fa riferimenti altri, innegabili. E indica una strada diversa: la famiglia non sempre è un porto sicuro. E non è l'obiettivo di tutti gli esseri umani. A ciascuno il suo modello, tutti rispettabili. L'importante è il rispetto delle differenze, no? In ogni caso, non volevo imporre un modello, solo raccontare una storia. 🙂