lunedì 8 agosto 2011

l’ora senza rintocchi


Sono certa di essere giunta alla fine. Una fine senza fine. Perpetua. Non ho più occhi per vedere e guardare al di là di essa. Non scorgo più, guardandomi, alcuno stimolo ad essere.

Hai preparato la bara? - Igor, con la sua ironia improduttiva.

Stamattina l’ultimo spettacolo. Suo e mio.

Hai preparato la bara? - di nuovo.

Non riuscivo a muovere le labbra né ad articolare alcun suono.

Perché non parli? Siamo alla frutta -disse.

Odio le tue metafore e il tuo umorismo - io, con voce roca.

Perché non parli?!-lui, sempre più nervoso.

Ma non c’ero già più, né per me, né per lui.

Avevo mille discorsi in testa ma non riuscivo a parlare.

Lui mi scrollava e mi spingeva al muro e io sono rimasta inerme. Non avevo più niente da dirgli, né frasi nella testa o pensieri brulicanti.

Ero sola ed incosciente.

Non sei ciò di cui ho bisogno- Le mie ultime parole. A lui. Al mondo.

Ti metti sotto vuoto e guardi la vita scivolarti dalle mani! Sei morta! Morta-

Ma non mi toccava già più.

Sì, forse ero morta.

Brano tratto dal romanzo inedito

Il sole è già quasi del tutto sparito dietro le montagne
di Maria Luigia Longo


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