sabato 16 marzo 2013

Tre ragazze, l'ombrello e il senegalese



Piove. Tre ragazze scendono da una Multipla color ruggine, appena parcheggiata nel parcheggio a lisca di pesce del pub Gleeson’s. Nessuna di loro ha l’ombrello. Tutte, d’istinto, si coprono la testa con le mani. Si avviano a passi veloci verso il pub.
La più alta e l’unica con i capelli lunghi e biondi, chiede alle altre: “ Prendo l’ombrello in macchina?”
L’unica con gli occhiali le risponde: “No, non serve. Corriamo veloci verso il Gleeson’s!”
La più robusta, l’unica delle tre rimasta un po’ indietro rispetto alle altre due e la più vicina alla macchina, dice: “Ma se volete, io l’ombrello ce l’ho: è in macchina!”
“No, tranquilla, non serve. Cosa ci mettiamo ad entrare? Trenta secondi?” dice occhiali.
Sotto il portico, appena fuori dall’ingresso del supermercato adiacente al pub, un ragazzo senegalese, alto, longilineo e sorridente, con un cappotto di pelle grigia lungo fino alle ginocchia le guarda e, agitando un ombrellino preso da un banchetto di legno alle sue spalle sul quale sono esposti almeno una decina di ombrelli di tutti i colori e di diverse dimensioni, grida: “Buongiorno, belezze! Come va? Vuoi ombrello?”.
Le tre ragazze guardano nella direzione del giovane. Si fermano e parlottano fra di loro, poi si avvicinano al banchetto degli ombrelli. Ne prendono in mano un paio a testa, li guardano da vicino; la ragazza più alta ne apre uno grande e lo prova. Le altre due se ne scambiano un paio e la ragazza più robusta chiede il prezzo.
“Bella, per voi dieci euro!” risponde il senegalese e sorride.
“Dieci euro quello grande o quello piccolo?” chiede occhiali.
“Dieci euro, per te!” e sorride, mostrando i denti bianchissimi.
“Sì, ma dieci per questo o per questo?” e agita prima l’ombrello piccolo poi quello più grande che ha in mano.
“Tutti due!” dice.
“No, a me ne serve solo uno.” dice alta e bionda.
“Ok, quattro euro ombrello piccolo e sei euro ombrello grande!”
“Ma, scusate, ci serve un ombrello?” chiede alle altre due occhiali.
“Prendi ombrello, dài! Piove” dice il senegalese, indicando il cielo e poi allargando le braccia.
“Sì, ma noi ne abbiamo due in macchina e, tra l’altro, ormai siamo sotto il portico e per entrare non ci bagniamo ”, dice occhiali.
“ Dài, piove, bagni capelli…poi brutta” e ride, mostrando ancora una volta i denti.
“Va be’…prendo questo piccolo!” dice alta e bionda e prende i soldi dalla tasca della giacca.
“Grazie!” dice il senegalese, prendendo i soldi. “Tu buona!”
Le tre ragazze sorridono, lo salutano stringendogli la mano e di corsa, passando sotto il portico del supermercato e non usando l’ombrello, entrano nel pub.


(Maria Luigia Longo, dal Reportage fotografico a parole, prosa-cantiere)




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