venerdì 1 febbraio 2013

Arte poetica



Guardare il fiume fatto di tempo e acqua
e ricordare che il tempo è un altro fiume,
sapere che ci perdiamo come il fiume
e che i visi passano come l'acqua.
Sentire che la veglia è un altro sonno
che sogna di non sognare e che la morte
che teme la nostra carne è quella morte
di ogni notte, che si chiama sonno.
Vedere nel giorno o nell'anno un simbolo
dei giorni dell'uomo e dei suoi anni,
convertire l'oltraggio degli anni
in una musica, un rumore e un simbolo.
Vedere nella morte il sonno, nel tramonto
un triste oro, tale è la poesia
che è immortale e povera. La poesia
ritorna come l'aurora e il tramonto.
A volte nella sera una faccia
ci guarda dal fondo di uno specchio;
l'arte deve essre come quello specchio
che ci rivela la nostra propria faccia.
Raccontano che Ulisse, stanco di prodigi,
pianse di amore quando scorse la sua Itaca
verde e umile. L'arte è quell'Itaca
di verde eternità, non di prodigi.
E' anche come il fiume interminabile
che passa e resta ed è specchio di uno stesso
Eraclito incostante che è lo stesso
ed è un altro, come il fiume interminabile.

(Jorge Louis Borges)

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