venerdì 21 marzo 2014

21 marzo. Giornata mondiale della poesia.


                  *******

Ovunque il mondo è amabile allo sguardo,
ma meglio di tutti è il mondo dei poeti.
Luci risplendono di giorno, di notte,
su campi colorati, o chiari, o grigioargento.
Oggi per me tutto splende. Se solo durasse!
Oggi guardo attraverso lenti d’amore.

(Johann Wolfgang Goethe)

                                                                   *******

Fu questo un poeta – colui che distilla
un senso sorprendente da ordinari
significati, essenze così immense
da specie familiari
morte alla nostra porta
che stupore ci assale
perché non fummo noi
a fermarle per primi.
Rivelatore d’immagini,
è lui, il poeta,
a condannarci per contrasto
ad una illimitata povertà.
Della sua parte ignaro,
tanto che il furto non lo turberebbe,
è per se stesso un tesoro
inviolabile al tempo.


(Emily Dickinson)

                                                                        *******


La musica prima di tutto
e dunque scegli il metro dispari
più vago e più lieve,
niente in lui di maestoso e greve.
Occorre inoltre che tu scelga
le parole con qualche imprecisione:
nulla di più amato del canto ambiguo
dove all'esatto si unisce l'incerto.
Son gli occhi belli dietro alle velette,
l'immenso dì che vibra a mezzogiorno,
e per un cielo d'autunno intepidito
l'azzurro opaco delle chiare stelle!
Perché ancora bramiamo sfumature,
sfumatura soltanto, non colore!
Oh! lo sfumato soltanto accompagna
il sogno al sogno e il corno al flauto!
Fuggi più che puoi il Frizzo assassino,
il crudele Motteggio e il Riso impuro
che fanno lacrimare l'occhio dell'Azzurro,
e tutto quest'aglio di bassa cucina!
Prendi l'eloquenza e torcigli il collo!
Bene farai, se con ogni energia
farai la Rima un poco più assennata.
A non controllarla, fin dove potrà andare?
O chi dirà i difetti della Rima?
che bambino stonato, o negro folle
ci ha fuso questo gioiello da un soldo
che suona vuoto e falso sotto la lima?
E musica, ancora, e per sempre!
Sia in tuo verso qualcosa che svola,
si senta che fugge da un'anima in viaggio
verso altri cieli e verso altri amori.
Sia il tuo verso la buona avventura
spanta al vento frizzante del mattino
che fa fiorire la menta ed il timo...
Il resto è soltanto letteratura.

(Paul Verlaine)

                                                                       *******


All’inizio,
scrivevo silenzi,
annotavo l’inesprimibile,
fissavo vertigini.
Mi vantavo di possedere tutti i paesaggi possibili.
Inventai il colore delle vocali.
Regolai la forma e il movimento
di ogni consonante e,
con ritmi istintivi,
m’illusi d’inventare un verbo poetico
accessibile a tutti i sensi.
Mi abituai all’allucinazione
e finii col trovare sacro
il disordine del mio spirito.
Dicevo addio al mondo
in sorta di romance.
Amai il deserto
e se ho una preferenza
è solo per le pietre e per la terra.
Nessun sofisma della follia
è stato da me dimenticato:
potrei ridirli tutti, ho il sistema.
Infine,
ero maturo per la morte,
la mia debolezza mi guidava
ai confini del mondo.
L’ora della fuga,
sarà l’ora della morte.
Questo è accaduto.

(Arthur Rimbaud)

                                                                        *******

Poeta, dicono d'uomo innamorato,
poeta, dicono, a chi piange la sera
e la mattina s'alza disperato.
Ma anche al rallegrarsi si dice poeta,
a chi sa ben parlare, bere e mangiare,
e a quello che canta le donne, e ancora poeta
dicono la gioventù che sa meravigliarsi.
Ma quelli che fanno morire con la poesia
legata dentro, chiusa a chiave, e fanno annegare
nel gran libro della vita... Avemaria!
Non sono poeti, non sono uomini da onorare.
Li chiamano massa e ciao, e così sia.

(Franco Loi)

                                                                  *******

Per nessuna ragione,
sapendo quello che succede,
mi vorrei risvegliare in questo mondo.
Ma già pensando (pensando
di pensarlo) so anche
che non è vero, che per quanto
ignominioso sia il presente io mai
rinuncerei, potendo scegliere,
a starci, magari di sghembo
e rattrappito d'amarezza, dentro.
Forse, mi dico allora,
non è per me che parlo, è qualcun altro,
nato da poco o nascituro,
ad agitarsi nel mio sonno, a premere
da chissà dove sul mio cuore,
a impastare parole col mio fiato...

(Giovanni Raboni)

                                                                    *******

Cos’è la poesia
la linea (lunga che, larga che) lista
(unifica, univerte, ulcera, ustiona),
con campi e cerchi, critico e cronista:
informa e incide e imprime, idolo e icona):
Arti e artefatti articola in artista
nessi di nodi di nuda non persona,
occhi ottativi in ottimo ottimista: avventi e apofobie, se avverbia, aziona:
normale normativa nutre nomi, 
concilia congiuntivi e congiunzioni, 
esprime esclamativi, elude encomi: 
succhia i supini, è soma in semi ne in stomi: 
chiavi e chiodi conchiude in cavi coni, 
indica indicativi in ipoidiomi:

(Edoardo Sanguineti)

                                                                   *******


Ad alcuni -
cioè non a tutti.
E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dove è un obbligo,
e i poeti stessi,
ce ne saranno forse due su mille.

Piace -
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.La poesia -
ma cos'è mai la poesia?
Più d'una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
Come alla salvezza di un corrimano.

(Wislawa Szymborska)


Nessun commento: