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lunedì 4 gennaio 2021

Rip, caro Franco Loi

 



Amici, 

altro lutto importante nel mondo della poesia: ci ha lasciati il grande Franco Loi...


Vi trascrivo qui una sua poesia (con testo a fronte in italiano) che coincide sempre  un mio desiderio!


 Me piasaríss de mí desmentegâss 


da "Lünn" (1982)

Me piasaríss de mí desmentegâss,

e camenà, e respirà per tí,

vèss cume i fjö che quand je branca el sû

se làssen sumenà due el vör lü,

e mai truâss, e pü capí de mí,

ma vèss giuius de l’aria che me tira

due che la vita la se pensa vîv.


 Mi piacerebbe di me dimenticarmi


da " Lünn" (1982)

Mi piacerebbe di me dimenticarmi,

e camminare, e respirare per te,

essere come i ragazzi che quando li prende il sole

si lasciano seminare dove lui vuole,

e mai ritrovarsi, e non più capire di me stesso,

ma essere gioioso dell'aria che mi attira

là dove la vita si pensa vivere.


ml

venerdì 1 gennaio 2021

Anno nuovo, vita nuova?



Direi di no, quella vecchia mi piace assai. E la direzione presa negli ultimi anni è quella giusta.

Il piccolo bilancio di fine anno mi fa essere molto soddisfatta di me e felice di quello che sono. Mi anima sempre, poi, molta curiosità per l'anno che inizia e grande energia, che auguro anche a voi, car* amic*.


Saluto con voi il _2021_ con le parole di *Eduardo* *Galeano*  che da sempre ho assunto come mie:

"Vi auguro di poter avere il coraggio di essere soli e l’ardimento di stare insieme, perché non serve a niente un dente senza bocca, o un dito senza mano.

Vi auguro di poter essere disubbidienti ogni qualvolta ricevete ordini che umiliano la vostra coscienza o violano il vostro buon senso.

Vi auguro di poter meritare che vi chiamino pazzi, come sono chiamati pazzi tutti coloro che si rifiutano di dimenticare ai tempi dell’amnesia obbligatoria.

Vi auguro di poter essere così cocciuti da continuare a credere, contro ogni evidenza, che vale la pena di essere uomini e donne.

Vi auguro di poter essere capaci di continuare a camminare per i cammini del vento, nonostante le cadute e i tradimenti e le sconfitte, perché la storia continua, dopo di noi, e quando lei dice addio, sta dicendo: arrivederci.

Vi auguro di poter mantenere viva la certezza che è possibile essere compatrioti e contemporanei di tutti coloro che vivono animati dalla volontà di giustizia e dalla volontà di bellezza, ovunque nascano e ovunque vivano, perché le cartine dell’anima e del tempo non hanno frontiere."

Vi auguro di poter essere sempre voi stess*  buon 2021 !🔥

ml


giovedì 12 novembre 2020

Carlo Bordini, poeta. Un ricordo

 




Con questi versi saluto Carlo Bordini, poeta.





Pernod 

In una cupola di Pernod,

che è il colore del tuo cielo,

una città affogata in un grande bicchiere di Pernod,

passi l’inverno.

E forse la tua tranquilla ebbrezza

di paese padano

che nuota in un bicchiere

di acqua minerale

ti cosparge di pesciolini

in un bianco frizzante,

e come è opaco il cielo così è limpido

il colore dei tuoi aperitivi

assonnati

sotto la cupola bianca

del tuo cielo bavoso:

come l’asfalto della tua

autostrada

 

Noi, mentre la casa crolla

 

Noi, che stiamo vivendo l’inizio del tracollo della civiltà umana,

ci preoccupiamo di cambiare la carta da parati

e di lucidare i mobili

mentre la casa crolla ci dedichiamo a rovinose dispute con il portiere

e facciamo progetti per migliorare (abbellire) le serrature delle nostre case

le nostre case stanno cadendo e noi ci preoccupiamo di abbellirle

perché gli animali domestici hanno bisogno di un ambiente sereno

  

Sasso

 

Questa indulgenza che gli uomini si concedono col sonno

non assomiglia all’abbandono della morte?

una piccola morte un po’ anticipata, un breve riposo,

Questo goloso anticipo della morte,

così questo rammendare piccole cose porta le cose migliori,

le più femminee,

queste cose femminee

e non ha importanza la reliquia come oscuro residuo

scrivo questo per dire che la morte e il sonno sono simili,

ovviamente, of course,

ma soprattutto che mi sono ugualmente cari,

e in questo atonale abbandono simile a legno di violino,

quando ancora non è stato percosso dall’arco,

e la vita e insieme ancora la non-nascita

e la morte del feto già vecchio

oh come roco il respiro

come torpido scorre il tuo sangue

  

Autunno

 

Quando la fantasia

scopre l’invenzione di se stessa

si stanca

di inventare la realtà

non esistono le ore, non esistono i giorni, l’esistenza e la vita si

confondono.

 

E’ questo il paradiso? O l’autunno?

l’inverno precede dunque l’autunno? E’ questa la cabala?

così come la guerra precede la pace.

l’acqua è acqua di pozzo, molli onde, concentriche.

 

Ciò che richiama il tuo incerto sorriso. Un ricordo oltre i mari, oltre

le colonne di sole. Le foglie girano e riportano indietro.

 

tu non immagini di vivere in un castello incantato, e

di svegliarti dopo trent’anni, credendo di aver dormito

dieci minuti

forse sono le ragnatele ad aver dormito, o forse abbia-

mo dormito entrambi. abbandonai

nei tuoi terrori i miei. l’autunno

è appena iniziato.

 


Sogno di Elena

Sognavo d’essere morta, eppure camminavo

per la stanza, per la casa

chiedendomi chissà, se la mia decom-

posizione era già cominciata

e se gli altri se ne sarebbero accorti.

Poi

cominciai a preoccuparmi per l’odore,

se si sentiva o no; e temevo, poi,

che avrei attaccato a qualcuno la

mia morte. 


Microfratture

L’idea della catastrofe, una catastrofe silenziosa,
appena avvertita, ma inevitabile.
Oppure le microfratture psichiche,
le microfratture di un’anima.
La mia anima è piena di
microfratture. Sono i piccoli traumi nascosti,
dimenticati, che tornano ogni tanto, quando l’anima è sotto sforzo,
quando non te ne accorgi. Dentro sono franato tutto. Non me ne accorgo,
ma lo sono. Magari quando attraversi una strada e un rumore ti fa rabbrividire,
quando tremi alla pronuncia di un nome, quando
hai un improvviso soprassalto di insicurezza. Le microfratture
sono le telefonate e gli appuntamenti che ti snervano,
improvvisamente,
l’andare in una stanza e chiedersi: che ci sto a fare,
ecc. ecc.
tutto un elenco dei nervosismi, dei soprassalti, delle cose che ti feriscono,
e le minuzie che ti snervano, ecc ecc
il cervello che funziona troppo,

Rose

Con le sembianze dell’amore e della speme,
della gloriosa bellezza,
perché, perché, regaliamo fiori alle donne,
perché regaliamo loro le rose odorose?
Mi chiedo: perché regaliamo alle donne gli organi
sessuali delle piante, dopo averle recise?
Perché alleviamo piante allo scopo di reciderne gli organi sessuali
Perché questa artificiale promessa di piacere?
Perché le rose? I bambini
stridono come uccelli, nel parco,
le ragazze
dagli occhi fioriti camminano,
noi le guardiamo. Perché i fiori
alle donne? Così vogliamo che il piacere
ci guidi alla cieca, questa artificiale promessa di piacere, come una statua
di marmo che pensa il crepuscolo, la mattina.
…………………………………Non pensa,
Davanti al mare.
…………………………………………………..Non pensa. I
bambini stridono come uccelli, minacciosi.
…………………………….Perché la rosa?
Perché la statua di carne pensi
Così i bambini stridono e squittiscono,
e la statua pensa La
nostalgia. Per questo le donne sistemano i fiori, come su una tomba,
le fattezze chiare,
le chiare carni:
doniamo loro
nudità e bellezza.

Corteo

Se ne tornano a casa, mesti,
con una leggera zoppìa,
il corteo zoppo,
e invero molto stanchi,
quando il corteo è già terminato,
con il loro incedere regale, mesto,
con grande dignità perché
anche se il corteo è
già morto, l’incedere è ancora magico.
Nel silenzio e
nella solitudine,
piangendo,
con una lieve zoppìa, nel buio già della sera,
perché la dignità si vede
quando non ci sono spettatori



Carlo Bordini è nato a Roma nel 1938. Militante trotskista negli anni sessanta, è divenuto ricercatore presso il Dipartimento di Studi storici dell’Università La Sapienza di Roma. Influenzate da certe opere di Eliot, Guido Gozzano e soprattutto da Apollinaire, le sue poesie possono essere chiamate “poesie narrative”.

Le sue pubblicazioni in poesia sono:
Strana categoria, Roma, Stampato in proprio, 1975.
Poesie leggere, Siena, Barbablù, 1981.
Strategia, Roma, Savelli, 1981.
Pericolo, Reggio Emilia, Aelia Laelia, 1984.
Mangiare, Roma, Empirìa, 1995.
Polvere, Roma, Empirìa, 1999.
Purpureo nettare, Bergamo, Alla pasticceria del pesce, 2006.
Sasso, Milano, Scheiwiller, 2008.
Antologia: Pericolo, Poesie 1975-2001, San Cesario di Lecce, Manni, 2004.
I costruttori di vulcani, Luca Sossella, Bologna, 2010.



#micronarrazioni #potassio


Ogni tanto vi faccio leggere qualche estratto di quello a cui sto lavorando. Qualche giorno fa, era le poesia, oggi una micronarrazione.

Buona lettura!

ml

 #micronarrazioni

#potassio

Arrivo in ospedale con un senso di oppressione al petto e una ipotesi di infarto: per questo mi attribuiscono la priorità alta. La visita è veloce e di routine. Il cuore è a posto, è il potassio che manca: quasi azzerato, ha creato scompensi, dandomi la sensazione di non poter riuscire a respirare. 

Accanto al mio letto, dove mi terranno per tutta la notte, una giovane donna slava nel suo italiano incerto racconta ad uno psichiatra i motivi che l'hanno spinta a tentare il suicidio, dopo aver accompagnato sua figlia all'asilo, averla vestita e pettinata a festa.

- Io no lo so dove sbattere mia testa.

Io no prometto niente a mia figlia.

Lei guarda miei occhi e vede vuoto.


Ha parlato per un'ora, con un respiro senza più lacrime.

Ad assistere alla sua disperazione, mi sento di troppo. Perfino nella mia vita. Come si sopravvive a una assenza totale di prospettive?

Nell'opacità della stanza e delle sensazioni, arriva un raggio di sole: la mano calda di una infermiera che -  mentre mi chiede come sto - tiene premuta la sua mano sul mio braccio per qualche attimo incalcolabile. E mi accarezza. Una pressione leggera ma ferma. Il calore si propaga subito per tutto il corpo, fin dentro. 

Dovrei forse dirle di andare con lo stesso calore a prendersi cura della donna slava.

Ma non dico niente: mi tengo, tutto per me, quel calore senza volto che mi trattiene in questa vita.



giovedì 29 ottobre 2020

Eppure





 Eppure

in tutto questo non potersi 

toccare

a me manca la polvere

sulle superfici e il disordine

della consuetudine.

In questa attenzione

per ogni passo calcato

intravedo nel dopo l'ombra

di una vita che conta i respiri

nel sottovuoto.


inedito, 21.3.2020

riprendere a scrivere

 

Quando si riprende a scrivere? Quando si cerca una forma compiuta? 

Quando si ha qualcosa da dire e lo si è sufficientemente pensato, analizzato e modellato.

Io non ho mai avuto fretta di dire, presa da impulsi interiori e non smanio per riempire pagine dei miei pensieri, tutt'altro. Scrivere è una necessità, ma parlo e scrivo quando il pensiero è arrivato ad una certa maturazione, una compiutezza che verrà poi ampliata e approfondita con e nella scrittura.

Tutto questo per dirvi, amici, che ci sono tutte le condizioni per aprirsi nuovamente alla scrittura e che ho iniziato un nuovo romanzo.



Scrivo con buona lena, ma quando potrete leggerlo? Quanto tempo ci vuole? Il tempo necessario, mi vien da rispondere.

Abbiate fiducia!



Buona giornata a tutti

ml

domenica 19 aprile 2020

Ancora per LA DALIA


Cari amici,
l'affetto per la DALIA è sempre molto e mi emoziona e inorgoglisce sempre di più.
Ogni commento che arriva è sempre carico di affetto per me, poi, e per Nico. Ne sarà contento anche lui. 😊
Qui di seguito copio-incollo un commento arrivato qualche giorno fa.
Ovviamente ringrazio immensamente questa lettrice che ha voluto rendermi partecipe della sua appassionata e affettuosa opinione e spero di poterla abbracciare presto.
So che condividerete molte delle parole scritte
Un abbraccio
ml

I segreti della dalia
La storia è avvincete, mi ha catturata, mi ha tenuta fissa sulla lettura che scorre veloce, non ha intoppi; la trama è proprio ben fatta, anche i colpi di scena sono messi nei punti giusti. Le descrizioni sono accurate ma non pesanti: descrivono fino al punto giusto e poi ti mollano!
La descrizione del paesaggio è meravigliosa, mentre leggevo vedevo i luoghi di Nico.
I personaggi.
Il protagonista, Nico, è il mio preferito perché mi sono immedesima molto in lui in questa sua ricerca all'inizio nemmeno voluta; questa forza che lo caratterizza di andare fino in fondo, capendo che questo passo lo doveva fare per trovare tante verità, tanti segreti che nemmeno s’immaginava; la sua introspezione che tra le pagine esce fuori - tante volte  come una furia altre volte pacatamente - fa conoscere tanti lati del suo carattere.
Cherry all'inizio non mi stava molto simpatica, mi sembrava un personaggio scomodo nella vita di Nico, come se fosse soffocante; questo suo carattere troppo arzillo, troppo pimpante che stonava vicino a quello di Nico e tutte queste sue premure verso di lui, questo attaccamento mi dava quasi fastidio. Quando ha detto a Nico di essere incita, poi, mi sembrava che Nico si sentisse un po’ in trappola, e quando Nico torna nella sua terra mi sembrava che lei invadesse un po' lo spazio di Nico con tutte quelle domande a cui Nico non vuole rispondere. Alla fine, però, ho capito che in realtà è un personaggio positivo che fa bene a Nico: è quello che gli serve per stare a galla e non quello che lo soffoca.
Francesco, seppur morto è, secondo me, il personaggio che del libro - dopo Nico - è il mio preferito:  il suo affetto, la sua generosità, la sua spontaneità sono tutti tratti che si ritrovano in Nico, un personaggio fondamentale per la formazione di Nico.
Leonardo… va be’, lasciamo perdere.
E poi sono rimasta molto male nella scena del lavatoio: è stata molto crudele!! Ma ha reso troppo bene la scena.
Però, nei confronti di Nico, Maria Luigia, è stata davvero crudele! Gli ha proprio dato un sacco di dispiaceri!

L'unica critica che mi sento di riservare al libro forse è il finale, che è come un respiro sospeso.
Frase del libro: "(…) erano feroci come solo un popolo legato alla terra sa essere, ma pieni di brio e poesia come solo chi sta chino sulla zolla sa elargire al mondo”.
Continui a scrivere perché è proprio una forza.
Attendo con tanta ansia il prossimo. E - se è possibile - vorrei dedica e autografo su questo!

martedì 28 gennaio 2020

LAMPEDUSA ALLO SPECCHIO_ I DETTAGLI




Cari amici, benvenuti nei dintorni di LAMPEDUSA ALLO SPECCHIO!
Questo percorso nasce nel cuore dell'isola ed è stato sognato ed ideato da tre realtà complementari: oltre a me, l'associazione "Libertà era restare" che dalla nascita connette il territorio di Marzabotto (BO), sede dello storico e tragico eccidio fascista, a quello di Lampedusa- luogo della memoria contemporaneo; e Barbara Cassioli, educatrice, viaggiatrice, mente di "Viaggiare a piedi scalzi".
Lampedusa, scoglio d'Africa nel mezzo del Mediterraneo, è un luogo simbolo ed un luogo forte dove i contrasti convivono e ci portano ad interrogarci su noi stesso ed a guardarci dentro.
L'obiettivo è quello di lasciarci ispirare da ciò che l'isola offre, svolgere esercizi di scrittura creativa e - osservandosi- raccontarsi.
Gli stimoli esterni saranno, al mattino, di vario genere: incontri con realtà o persone di riferimento del territorio, visite a luoghi simbolo, proposte dolci e corporee, sollecitazioni da parte di un paesaggio meraviglioso.
Sono previsti anche momenti liberi per esplorare l'isola in autonomia.
Qui di seguito alcune informazioni (più o meno) pratiche sul progetto.
Lampedusa allo specchio. Parole in viaggio
Scrivere è sempre un’autobiografia. Una ricerca. Una scoperta.  Mettersi davanti a un foglio bianco è sempre un processo di autoanalisi. E quel foglio diventa sempre uno specchio che ci ritrae, pur non volendo, proprio come siamo. 
Il testo scritto, soprattutto, rappresenta il terreno di incontro tra l'autore e il se stesso  più profondo e, dopo, tra autore e lettore, e il loro rapporto viene mediato da una forza dialogica che lascerà un segno. Dentro e fuori di noi.

Cos'è LAMPEDUSA ALLO SPECCHIO?

È un’esperienza unica, un laboratorio narrativo, un percorso di riflessione attraverso la scrittura autobiografica, mediata dalle sensazioni che solo una terra così potente e simbolica come Lampedusa può dare. Lampedusa è la porta d’Europa, il dentro e il fuori, il noi e l’altro. Lampedusa è di per sé un viaggio. E’ per l’umanità un avamposto di pietra. Scrivere a Lampedusa è scrivere dell'essere nel mondo. Ora. 

Perché un laboratorio di scrittura autobiografica di viaggio

  • Un laboratorio rivolto a tutti coloro che quando guardano un paesaggio traducono le emozioni che ne derivano in parole;  
  • un laboratorio utile a sintetizzare sensazioni e pratiche narrative durante un viaggio;
  • un laboratorio per chi non ha paura di mettersi allo specchio;
  • un laboratorio per chi non ha paura dei contrasti;
  • un laboratorio a chi ama giocare con le parole e ne fa la propria dimora.

A chi è rivolto

Il laboratorio è aperto a tutti: donne, uomini, studenti, pensionati, disoccupati, lavoratori precari, dirigenti di banca, sportivi, vagabondi, apolidi, amanti dei cani e pure dei gatti, filosofi, mamme, padri, figli e chi più ne ha più ne metta. 

Docente del laboratorio
Maria Luigia Longo.
Puoi trovare maggiori informazioni su: marialuigialongo.blogspot.com

Quando?
Dal 10 al 14 aprile.
E’ necessario arrivare il 9 e ripartire il 15 aprile (almeno) per partecipare a tutto il laboratorio.

Dove?
Sul primo e più bello scoglio d’Europa: Lampedusa

GIORNATA tipo DEL LABORATORIO

8.30 Risveglio del corpo e dell’anima
9.00 Colazione principesca & Lettura di Attivazione collettiva
10.30/12.30 Incontro o visita sul territorio Ispirazionale
13.00 Pranzo
15/17.00 Laboratorio di Scrittura
Momento libero di esplor-azione autonoma
20.00 Cena
21.30 Varie ed eventuali Sorprese

Programma del laboratorio
L'autobiografia è un racconto intro-retrospettivo che un autore fa della propria esistenza, riconsiderando, ravvivando e rimestando quei fatti che sono stati per lui particolarmente importanti e che hanno determinato lo sviluppo della propria personalità e anche il corso della vita stessa.
L’autobiografia è un particolare tipo di narrazione nella quale narratore e protagonista coincidono. Ma non è questa la sua unica peculiarità, infatti come ha sostenuto Scheider
A differenza dei grandi generi letterari, l’autobiografia permette l’accesso ad ogni persona in grado di scrivere. Tutti abbiamo una biografia e anche una matita”.

E’ quindi democratica: chiunque può permettersi un racconto autobiografico.  Chi di noi non ha fatto, almeno una volta nella vita, dell’autobiografia? I pensieri, i sentimenti, le emozioni, insomma il vissuto, vengono, infatti, continuamente rielaborati dalla mente umana, ma se non vengono fissati con la scrittura restano in uno stato confuso e labile. E’ la scrittura che, in pratica, permette al narratore autobiografo di attuare un processo di rielaborazione dei ricordi, proprio nello stesso atto dello scrivere. Ricordo, del resto, vuol dire richiamare in cuore, rivivere dunque.
Il racconto autobiografico, poi, può essere scritto in diverse maniere: in versi, in forma di teatrale, sotto forma di saggio, in forma cinematografica, in forma di fumetto. Generalmente però l'autobiografia è un racconto in prosa. E noi a Lampedusa con la prosa giocheremo.
Ed è proprio attraverso l’atto successivo della lettura che si rende possibile un processo di riflessione e approfondimento sulle vicende della propria storia. Rileggere è mettere a fuoco, chiarire e prendere coscienza.
Ma cosa c’entra Lampedusa con la propria autobiografia? Lampedusa, nell’immaginario collettivo, è forse – ora più che mai – la nostra coscienza collettiva, pubblica. Cosa succede quando coscienza individuale e coscienza collettiva si incontrano?   Sarà bello leggerlo!


Il nostro laboratorio mira ad arrivare alla scrittura di brevissimi testi in prosa che abbiano una vocazione autobiografica pur dialogando con un territorio che, per storia, tradizione e attualità, non lascia indifferenti e attiva anzi emozioni tali da coinvolgere la coscienza e i ricordi che l’hanno formata.  
Nel corso del laboratorio sperimenteremo, all’inizio, una scrittura che ha poco a che fare con le forme rigide della narrazione e con l’ordine delle sequenze narrative di una storia vera e propria ma che mira ad attivare una esplorazione attraverso un lavoro di rievocazione della memoria emozionale nelle fasi cruciali della vita. I sensi tradotti in parole, nella fase iniziale, la faranno da padroni.
Dopo aver rievocato e ritrovato i materiali emozionali della propria storia, si passerà ad affrontare la forma del racconto breve, per ri-narrare brani della propria biografia. Attraverso alcune tecniche di costruzione di brevi testi autobiografici si sperimenterà che i processi della memoria appartengono proprio alla fase creativa della scrittura. Ricordare è ri-creare e, quindi, re-inventare.
Durante queste giornate leggeremo anche pagine di autobiografie celebri e esemplificative del meccanismo di recupero e invenzione narrativa.

10.4.2020: 
Le parole affiorano dai sensi. 
Il paesaggio è il mio cuore.
11.04.2020
Le parole mi ricostruiscono qui sulla sedia accanto.
12.04.2020
Le parole mi parlano e io mi ascolto.
13.04.2020
L'evento rivive.
14.04.2020
Chi sono io, infine o da principio?

Costi: L'esperienza ha il costo di 520 euro e comprende: alloggio in camere singole/doppie a seconda della volontà e disponibilità in bilocali muniti di cucina, l'iscrizione all'associazione Libertà era Restare e l'assicurazione, le colazioni, l'organizzazione degli incontri sull'isola e l'intero workshop di scrittura creativa.
E' escluso il costo del mezzo di trasporto, dei pasti e gli extra.
L'innamoramento nei confronti dell'isola invece è assicurato e gentilmente offerto :)

Informazioni generiche:
Lampedusa è collegata alla terra ferma via aereo e via nave. La Caronte&Turist effettua corse quotidiane (tempo permettendo) da Porto Empedocle (Agrigento) dunque il modo più pratico di raggiungere l'isola è via aereo.
Aprile è ancora fuori stagione e questo renderà l'isola molto più piacevole e il contatto più autentico che in estate, ma, d'altro canto è meno agevole raggiungerla perché non ci saranno ancora voli diretti, ma si dovrà passare per Palermo, che è una città meravigliosa :)


Informazioni importanti rispetto all'iscrizione
Per iscriversi è necessario inviare una email a: viaggiareapiediscalzi@gmail.com e versare una caparra di 100 euro al c/c dell'associazione "Libertà era restare". Prima ci piacerebbe fare due chiacchiere al telefono così da conoscerci meglio: 333/6867297 (Barbara) e 339/6435164 (Maria Luigia, docente)
Il laboratorio verrà effettuato con un minimo di 6 persone iscritte.

E' possibile versare la caparra ed iscriversi entro il 29/02/2020. Al momento del raggiungimento delle 6 iscrizioni, sarà effettuata la comunicazione e da quel momento sarà possibile (e consigliabile) procedere con l'acquisto del biglietto.

Per qualsiasi dubbio o domanda, noi siamo qui :)

Un abbraccio
ml

venerdì 8 marzo 2019

LOTTO Marzo con la poesia!

Tre domande sulla poesia a 35 potesse, tra le quali io. 
35 punti di vista differenti, 35 voci, un unico universo

http://www.laboratoripoesia.it/dialoghi-speciale-8-marzo/


E una lettura da Paesaggi di Tempo 
Samuele Editore, 2010.


Buon ascolto e buona lotta per i diritti!



domenica 10 febbraio 2019

UN PO' DI RASSEGNA STAMPA

Amici,
la stampa si è occupata un po' di noi.
Buona domenica
ml

Da LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, di Lorenza Colicigno



Da POMEZIA NOTIZIE, di Giuseppe Leone






DA IL GIORNO, di Fabio Landrini




DA LECCO ON LINE, di Benedetta Panzeri



sabato 8 dicembre 2018

Recensione della DALIA su Pomezia Notizie

Cari amici,
I SEGRETI DELLA DALIA continua a sorprendermi e lo fa, questa volta, grazie alla bella e puntuale recensione di Giuseppe Leone che dà la sua lettura del romanzo al mensile Pomezia Notizie a pagina 7 (https://issuu.com/domenicoww/docs/pomezia_notizie_2018_12/7) . 
La sua analisi, molto ben condotta e ben scritta anche, mi rende molto contenta soprattutto nella parte in cui sottolinea la modernità della tecnica di scrittura e quando ridà l'immagine di una Basilicata luminosa e aperta: era quello che proprio volevo arrivasse al lettore. Apprezzo molto anche lo spazio dedicato alla figura di Cherry. Forse anticipa un po' troppa trama, ma forse no. Giudicherete voi, ai quali chiedo - come sempre - di scrivermi una opinione o, come spesso fate, un semplice pensiero.  
Lo ringrazio moltissimo dell'attenzione riservata alla storia di Nico e alle trame di tutto il suo mondo e di aver generosamente tentato di disegnarne una mappa.


 Corredo la recensione con alcune foto sul concetto di doppio, rispecchiamento e verità che molto hanno a che fare con LA DALIA. 
(La mia metà su tela è stata realizzata da Betty Formicone, che ringrazio).
Alla prossima
ml







mercoledì 28 novembre 2018

I SEGRETI DELLA DALIA a FIRENZE




Cari amici,
riprendono le presentazioni della DALIA e vi annuncio che 

LUNEDI 3 DICEMBRE alle ORE 17.00 sarò a Firenze 
alla LIBRERIA - CAFFE' LETTERARIO 
del TEATRO NICCOLINI
a due passi dal DUOMO.

Spero di vedervi come sempre numerosi!!!



sabato 13 ottobre 2018

I Segreti della Dalia in biblioteca a Villanova di Camposampiero (PD)


Carissimi amici, 
sono molto felice di comunicarvi che I SEGRETI DELLA DALIA sta camminando, autonomamente, dalle parti della biblioteca di Villanova di Camposampiero in provincia di Padova.
Il gruppo di lettura della Biblioteca lo ha scelto come libro del mese.

È una cosa bellissima quando un tuo scritto viene scelto, tra tanti, e proposto come momento di lettura condivisa e di confronto.
Evviva!
ml

venerdì 5 ottobre 2018

I SEGRETI DELLA DALIA al Circolo Arci SPAZIO CONDIVISO


Con ieri sera è terminato, per il momento, il giro di incontri della DALIA in provincia di Lecco e si è chiuso in bellezza, in uno spazio attivo che pullula di progetti interessantissimi di cittadinanza attiva e di resistenza: lo SPAZIO ARCI CONDIVISO di Calolziocorte.

Felice di esserci stata e dell'accoglienza ricevuta, felicissima di aver chiacchierato di identità, scrittura, conflitti generazionali e di molto altro ancora con Daniele Vanoli, energico e sensibile compagno di grandi battaglie.

Grazie a tutti i presenti, giovani e speranze del mondo.