venerdì 29 aprile 2016

Io vado destinata a un sentimento



Io vado destinata a un sentimento
che ha la forma del parco che ora vedo,
e ciò che vedo è il viale in cui l’inverno
è rami, pietra, acque, tramontana,
e passi di una donna che cammina.
Ma per come procede e come leva
lo sguardo secolare sulle foglie,
lei è la specie, a lei torna la rima
nella quale riposa il mondo intero –
così la qualità del giorno vaga
continuamente tra le parole e il cielo.

(Silvia Bre, Il parco)

e qui dove io sono io non sono



e qui dove io sono io non sono
che la pace profonda di me stessa
e non so più che sono
e nemmeno un pensiero che mi venga
in questo luogo astratto della storia
per quanto lieve volli la mia vita
mai quanto volli lieve la mia morte
e ormai che sono qui
io sono quieta
soltanto
a volte
come fosse in sogno
sento due occhi ignoti
entrare
dentro i miei occhi di pietra.


(Silvia Bre, Marmo, Einaudi)

lunedì 25 aprile 2016

Spesso c’è bonaccia sulla pagina



Spesso c’è bonaccia sulla pagina.
Inutile girarla per cercare
l’angolo del vento.
Si sta fermi,
il pensiero oscilla,
si riparano le cose
che la navigazione ha guastato.

(Vittorio Magrelli)

domenica 24 aprile 2016

Primavera e tempo


Ore in fiore
sospinte dai venti:
vivo il tempo.


(Maria Luigia Longo, haiku per gioco)

Preferisco venire dal silenzio


Preferisco venire dal silenzio
per parlare. Preparare la parola
con cura, perché arrivi alla sua sponda
scivolando sommessa come una barca,
mentre la scia del pensiero
ne disegna la curva.
La scrittura è una morte serena:
il mondo diventato luminoso si allarga
e brucia per sempre un suo angolo.

(Valerio Magrelli, Nature e venature)

lunedì 18 aprile 2016

Amore dopo amore



Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,

e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato

per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,

le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.

(Derek Walcott da Mappa del Nuovo Mondo)

domenica 17 aprile 2016

Il pugno


Il pugno stretto intorno al mio cuore
si allenta un poco, e io respiro ansioso
luce; ma già preme
di nuovo. Quando mai non ho amato
la pena d’amore? Ma questa si è spinta

oltre l’amore fino alla mania. Questa
ha la forte stretta del demente, questa
si aggrappa alla cornice della non-ragione, prima
di sprofondare urlando nell’abisso.

Tieni duro allora, cuore. Così almeno vivi.

(Derek Walcott)

domenica 10 aprile 2016

Piove



Piove, e se piovesse per sempre
sarebbe questa tua carezza lunga
che si ferma sul petto, le tempie;
eccoci, luccicante sorella,
nel cerchio del tempo buono, nell'ora
indovinata
stiamo noi, due sguardi versati in un corpo,
uno stare senza dimora
che ci fa intangibili, sottili come un sentiero
di matita
da me a te né dopo né dove, amore,
nello scorrere
quando mi dici guardami bene, guarda:
l'albero è capovolto, la radice è nell’aria.


(Pierluigi Cappello da Mandate a dire all'imperatore)


mercoledì 6 aprile 2016

la nonna...


*****

La nonna…

Già m’immagino la solita ramanzina: perché non mi vieni mai a trovare; che fai a casa tutta sola; come sei dimagrita!; tu mangi troppo poco… perché non vieni a pranzo da me?! E poi si unisce la mamma e mi fanno una sinfonia. Uffa. Sì, ma ci vado anche perché  oggi è giorno di paga (!!).

Ciao, nonna, come stai?

Da un momento all’altro scatteranno le critiche sull’abbigliamento e sulla pettinatura.
Infatti.
Ma perché non tifaicrescereicapelli, staresti meglio!; e perché non indossiognitantounbeltailler o qualcosa di più femminile!? E blah! blah!! Blah!
Fermati un altro po’ con me… sei appena arrivata… noi ti fai mai vedere…

 

No, nonna, proprio non posso. Devo andare

a casa di Ida, ‘ché forse è malata.

Ci vediamo la prossima settimana, va bene?

Ah, mamma, mi dai un po’ di $oldi??

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Bbrrr… che freddo fa stasera…

Come? Ida non c’è?? Come? E’ partita?! Scusi, per dove?? Dai nonni?! (E perché…)
E la scuola?? Va be’…

Ti pareva, sarà tornata tardi dalla festa di Michele e i suoi l’hanno rispedita dai nonni. E’ la terza volta quest’anno! Sicuramente, poi, era ubriaca persa o cannata…  Chissà quanti giorni ci resterà stavolta.

Maria Luigia Longo, da La voce di un'adolescente, Inedito, Prose/Cantiere )

E poi qualcuno va, tutto è più vuoto




E poi qualcuno va, tutto è più vuoto.
Se ci ritroveremo, sarà per non conoscerci,
diversi nei millenni, nella storia
faticosa di tutti; e intanto arretrano
i ghiacciai, s’inghiotte il mare
lo stretto, ed il passaggio
è già troppo profondo, impronunciabile,
sepolto nel passato il tuo viaggio. Se ci ritroveremo
non ci sarà memoria per me, insetto,
per te, fatto farfalla tropicale.
D’altra parte, lo sai, non ci vedremo
più. Nessun colombo verrà, nessuna pista
a ricucire lo strappo, la deriva
di morte.

(Fabio Pusterla, Le terre emerse, Einaudi)

lunedì 4 aprile 2016

Quando l'amore vola




Quando vola a te l’amore
neanche un cenno ti tradisca –
le ali, un frullo lieve di civetta,
di sabbia gli occhi accecati –
se proprio devi, sospira,
ma apponigli il sigillo.

Né un cenno ti deve tradire
quando via da te volerà.
Poiché – lo sai – di te si stancherà,
non ne puoi dubitare.
I tuoi sussulti dovrai soffocare.
Il cuore abbia pazienza:
per sempre dovrai farne senza.

(Walter de la Mare, Fiori d'ombra, a cura di Silvio Raffo)


venerdì 1 aprile 2016

Non sono capace, amore, di farti un canto



Non sono capace, amore, di farti un canto.
Tu sei tutto di spine e di fuoco
e mi tieni lontana dal tuo cuore
pericoloso. Io non so bastarti alla gioia
e così poco così poco mi pare
t’incanto, sollevo quell’ombra scontrosa
che tu sei tutto d’amaro e furore
tu sei in urto e sperdimento
mio velocista, mio primatista del cuore
mio barbarico ragazzo di vento
mio torrente furioso
arrivi alla mia acqua quieta
con onde e sonagli e pepite d’oro.
Vecchio fiume saremo un bel giorno io e te,
io acqua e tu moto, io sponda e tu vento,
io pioggia e tu lampo,
io pesce e tu guizzo d’argento
io luna riflessa, tu cielo tu spada
d’Orione, tu tutto l’amore umano
che tento che tento
d’amarti per bene
mio grembo splendenza.
E tu prendimi
portami con te
come un incendio
nelle tue abitudini.

(Mariangela Gualtieri, Senza polvere Senza peso)