domenica 14 gennaio 2018

Tre meno un quarto: l'ideale / Una parola


Tre meno un quarto: l'ideale

Tre meno un quarto: occorre essere
ancora più sottile, persino ciò
che accarezza il naso in qualche luogo puzza
in parole

bussare per pane è chiaro, masticare
la morte è chiaro, la nebbia
che rinvia e ritira il respiro
è chiara

l'acqua lenta che ruggisce
attraverso la crepa nella strada d'asfalto
è mortale nonsenso è mondo lontano
stranamente chiara

il viaggiatore è sulla strada, la lontananza
non è in nessun luogo è dappertutto pensabile, egli fa
qualche passo, nessuna parola, non riesce
a passarci, egli
la calma -



Una parola

la morte in realtà non fu mai qui
o quasi qui e ora un momento

nessuna sillaba tocca in profondo, nessun angelo
s'inventa qualcosa di assassinio qui

si scrive dunque a vita
spinto nell'angolo di un cerchio

dunque nonsenso, annidarsi
in calligrafia, migliarino in caccia grossa

nessuna possibilità percettiva, nessuna prospettiva,
il giardino è sul tavolo, nessuna sillaba
lascia uno sgorbio

(Gerritt Kouwenaar, da Prendi per esempio una poesia)


lunedì 1 gennaio 2018

Voglio che tu mi cerchi



Voglio che tu mi cerchi
sono un ago un bottone
la mina della matita
che tu insista come per il tappo
di un barattolo che non si svita
o una parola che era qui, adesso
eppure ti è sfuggita –
Amore cercami sempre
come se mai mi avessi capita.

(Silvia Vecchini, Officina della Narrazione edizioni)