Cari Amici,
continua la serie di letture pubbliche e presentazioni di "Contare le parole".
Vi informo che il 1° ottobre 2016 con Antonio Oleari saremo alla Libreria Volante di Lecco.
I dettagli nel volantino.
Vi aspetto!
ml
[...] E ti appropri di/un mondo che/nello scrutare sorpreso l'ombra/ha la sua strofa.// (da Paesaggi di tempo, pag. 24)
domenica 25 settembre 2016
giovedì 22 settembre 2016
"Contare le parole" a Galbiate
Ieri sera, a Galbiate, abbiamo filosofeggiato un po' su Contare le parole!
Ed è andata molto, molto bene.
Grazie a tutti!
ml
Ed è andata molto, molto bene.
Grazie a tutti!
ml
lunedì 12 settembre 2016
domenica 11 settembre 2016
Restano di quegl’anni l’odore del fumo
Restano di quegl’anni l’odore del fumo
delle stoppie bruciate e al mattino il paneimmerso nel latte, l’acqua sul fuoco
il grembiule bagnato, lo squarcio nelle calze di nylon
e la notte ad attendere l’alba per uscire tra i filari
e cercare dietro le case vecchie il nuovo.
Dovevamo crescere con l’idea che nel buio
si cerca l’inizio si cerca la luce e seduti si resta
a parlare a scherzare e a fare domande persino su dio.
(da Contare le parole, Transeuropa Edizioni, 2016, p. 9)
venerdì 9 settembre 2016
"Contare le parole" su LeccoOnLine
LeccoOnLine si è occupato di "Contare le parole".
Un grazie va a Benedetta Panzeri.
Qui sotto il link per leggere l'articolo:
http://www.leccoonline.com/articolo.php?idd=21176&origine=1
giovedì 8 settembre 2016
domenica 4 settembre 2016
Faccia chiusa
Faccia chiusa
e lo strascico vedovale
che mi regalava il sole e la chiesa
nei giorni che mancavano al tuo nome
gli occhiali della resa
inforcati sul mutismo
sul Cristo, il bambinello
il fango crollato sul letto
un bacio un vento
una parola sola ancora
cruenta sul ventre cercato come il seno
dal tuo figlio
poi vera come ai primordi a palmo
a palmo risalisti i mesi
i rosari e i comò di gioielli
su tutto si stenda la materna croce
e bene in vista.
(Giuseppe Nibali, da Come dio su tre croci)
venerdì 2 settembre 2016
Abbandono
in fila i pensieri
ci si specchia nei piedi
come nel lago qui sotto
che pare un incanto
anche a vederlo da soli:
è un istante potente
che tiene fermo
chiunque insista
per voler entrare.
Mentre lo senti questo abbandono
vorresti essere via, molto lontano,
e le persone lasciarle davvero:
perderle finalmente.
E perdere le parole
il suono, il loro male,
quel niente che siamo.
Stare dove le parole
non stanno.
(Maria Luigia Longo, da Contare le parole, Transeuropa Edizioni)
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