sabato 30 maggio 2015

Quando il pensiero



Quando il pensiero di te mi accompagna
nel buio, dove a volte dagli orrori
mi rifugio del giorno, per dolcezza
immobile mi tiene come statua.
Poi mi levo, riprendo la mia vita.
Tutto è lontano da me, giovanezza,
gloria; altra cura dagli altri mi strana.
Ma quel pensiero di te che vivi,
mi consola di tutto. Oh tenerezza
immensa, quasi disumana!

martedì 19 maggio 2015

Dico al mio cuore



Dico al mio cuore, intanto che t'aspetto:
scordala, che sarà cosa gentile.
Ti vedo, e generoso in uno e vile,
a te m'affretto.

So che per quanto alla mia vita hai tolto,
e per te stessa dovrei odiarti.
Ma poi altro che un bacio non so darti
quando t'ascolto.

Quando t'ascolto parlarmi d'amore
sento che il male ti lasciava intatta;
sento che la tua voce amara è fatta
per il mio cuore.

(Umberto Saba)

domenica 10 maggio 2015

Cosa ti ho detto


Cosa ti ho detto
quando ti ho vista
e non ho saputo
aprire bocca se
non per dire addio?

Ti ho guardata e
ho pensato che
sei il più bel segno
della vita che passa.
E sei passata.


(Maria Luigia Longo, Poesie/Cantiere, 10 Maggio 2015)


Il nero che avevo dentro



“Il nero che avevo dentro,
bastava un po’ di ghiaia sotto le ruote
e mi montava la paura
di non tenerlo più. Ecco: la piena
saliva. Ero sul punto
di lasciare la presa, perdere tutto.

Appeso a una stanga, in autobus,
sentivo crescere il vuoto
di essere ancora – lì in mezzo – questo segreto,
la pena
di rimanere, senza niente intorno, il centro”.

(Umberto Fiori)

lunedì 4 maggio 2015

Da quel gabbione uscii



Da quel gabbione uscii...
Nessuno mi guardava.
Per quale distrazione?
Per quale pensiero immerso
senza pietà nel cuore?
Per quale esclusiva
incomunicabile passione?
Come una vecchia carta,
un pezzo di giornale trascinato
sul lastrico dal vento,
vagavo, ignorato, contro i cantoni
di marmo e ottone,
gli alberelli severi del Nord,
i vetri di una Banca...
Il futuro dell'uomo!
Nessuno sapeva più nulla della pietà,
della speranza: sapevano
in questa accanita città,
solamente il futuro, come già seppero la vita.
Ognuno l'aveva in cuore,
passione quotidiana, scontata
novità, luce della nuova storia.
E io senza più capire
cos'aveva potere d'importargli,
di avere per loro significato
di farli ridere, di farli piangere,
ero un vecchio pezzo di giornale,
trascinato dal nuovo vento
tra i loro piedi di Angeli.

(Pier Paolo Pasolini)

domenica 3 maggio 2015

Ora che sei venuta



Ora che sei venuta,
che con passo di danza sei entrata
nella mia vita
quasi folata in una stanza chiusa –
a festeggiarti, bene tanto atteso,
le parole mi mancano e la voce
e tacerti vicino già mi basta.
Il pigolìo così che assorda il bosco
al nascere dell’alba, ammutolisce
quando sull’orizzonte balza il sole.

Ma te la mia inquietudine cercava
quando ragazzo
nella notte d’estate mi facevo
alla finestra come soffocato:
che non sapevo, m’affannava il cuore.
E tutte tue sono le parole
che, come l’acqua all’orlo che trabocca,
alla bocca venivano da sole,
l’ore deserte, quando s’avanzavan
puerilmente le mie labbra d’uomo
da sé, per desiderio di baciare...

(Camillo Sbarbaro)

venerdì 1 maggio 2015

La mattina


La mattina, questa,
nasce sull’angolo
di questa luce e
sul davanzale di
questa carezza.

Il giorno è il palmo
dei tuoi occhi belli
fissi a guardarmi le
spalle piccole e
le grandi idee.

La notte, be’, fa
suoni di baci
e sei tu l’orchestra,
sei tu la notte piena
e di risa audaci.


(Maria Luigia Longo, Poesie/Cantiere, 1 Maggio 2015)