mercoledì 28 agosto 2013

Il cucchiaio col gallo.



Tutte le estati quando tornava dai nonni lo trovava seduto, così come l’aveva lasciato l’anno prima: sul gradino di casa sua, davanti al tavolino da lavoro. Faceva posate decorative in legno con suo padre. Camicia, gilet di pelle su pantaloni dello stesso colore, adidas blu.
Era impolverato di segatura: ne aveva a mucchi sotto al tavolo.
Aveva una ruga profonda al posto delle labbra.
- Ciao! Lo vuoi un po’ di formaggio per la pasta?- e sorrideva.
- No, voglio un cucchiaio col gallo.
Glielo chiese per tutta l’estate.
L’ultimo giorno ebbe il suo bel cucchiaio. Il cucchiaio era lui.


(Maria Luigia Longo, Cucchiaio col gallo, luglio 2013)

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