domenica 2 giugno 2013

(fuggire dentro)


6.

Tutto sembra calmo poi la sera,
io la conosco bene l’ora che batte. Me ne vado
con il giorno che arriva, cenno e graffio incolore
la luce, sonno breve le vene.
In quell’attimo, una sola prigionia: dell’aria dentro il fumo.

È lo stesso lampo che annuncia condivisa
una battaglia che non sarà la mia: nel vuoto, anche le colpe
anche la vita, e mai però innocenza,
cadono gocce e nessuna da sola è tempesta.
Dopo, non ci sarà colpa in cui riflettere visi
tutti uguali, tutto in pasta di fumo e polvere.

Tutti siamo costretti dentro luoghi senza prove
dell’esistenza, nuda, della morte.
Del resto io non vorrei nemmeno la condanna
che abbiamo imposto a Dio, cercandolo:
il suo esistere per sempre, avere sempre su di noi
aperti gli occhi vigili, vedere tutto, l’irreparabile,
sapere tutto del disastro che da qui va dentro,
nel suo cielo e non poterlo dire
è la sua prigione, senza fine mai.

(Mario De Santis, La polvere nell’acqua Crocetti Editore 2012)





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