venerdì 14 giugno 2013

Certo le Cicladi attenderanno invano


Certo le Cicladi attenderanno invano
il ritorno del bambino e della sua amica
orizzonte infinito perché tu sentissi
anche da lontano l’unione.

D’ora in poi mancheranno il luogo e la data
il giardino segreto i giochi vivaci le parole
sottovoce sottovento sottosopra
che ne so: mi ami ti amo ti voglio mi vuoi. 

Il tuo viso s'ostina ancora ad attrarmi, spuntato
dal piano inclinato  dei risvegli al mattino;
tutto non può tornare ma almeno un po’?
solo un po’ che male fa?

Fa male quando s’incontra la bellezza
e non la si può più confessare
condividere  o compartire.

(da Contare le parole, Transeuropa Edizioni, 2016)





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