[...] E ti appropri di/un mondo che/nello scrutare sorpreso l'ombra/ha la sua strofa.// (da Paesaggi di tempo, pag. 24)
mercoledì 31 dicembre 2014
Qui
Stare fermi, ridere, dormire,
muoversi voglio dire, correre,
si può. Ma non si può mancare
a quello che porta via,
che porta qui dove si è sempre, nel posto
dove i posti si trovano, qui, dove
qualcosa importa.
E qui si sta, come un cane
lasciato chiuso in macchina
al sole, in un piazzale quasi vuoto,
una bestia per per ogni cric nella ghiaia
drizza le orecchie, e si scuote al minimo suono
di passi, lontano, o di risate.
Io provo a pensare, e ragiono,
e dentro sento tutta la testa che abbaia.
(Umberto Fiori)
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