E io
Cammino incontro alla sera
ascolto viottoli bui e voci migranti
rincorro figure sdrucite di infanti
e li scovo dentro, teneri esitanti.
Tangeri è sonno, leggero
è riposo dopo la fuga.
Mi accoglie il risveglio presente
perché quando sono qui
io sono qui.
Il buio non stringe
e di notte le voci
non hanno strascichi.
Tutto in fondo tace.
I sogni tornano
a spaesare parole
a cominciare mondi.
Di nuovo c’è
che il fuori è
ritrovato curioso incontro
come fosse
di nuovo
incanto.
(da Contare le parole, Transeuropa Edizioni, p. 37)
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