sabato 19 aprile 2014

Africa / Vorrei che la mia anima



Terra,
sei di chi affonda
nella sabbia le mani,
in un'esigua conca
pianta un ulivo.

Non hai strade: misuri
il tempo del cammino
con la distanza dei pozzi,
cippi sono
le bianche tombe dei tuoi santi
nel deserto.

Non hai baratri: proteso
è il colore biondo
senza confini.
Abbeverate di cammelli chiamano
lembi di cielo
sul tuo volto scoperto.

Cielo
che dilati le stelle,
vento - che imbianchi
d'eucalipti le sere,

o terra
cielo vento -
libertà
di sogni.

(28 gennaio 1935, Antonia Pozzi)


Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera
come le estreme foglie
dei pioppi, che s’accendono di sole
in cima ai tronchi fasciati
di nebbia -

Vorrei condurti con le mie parole
per un deserto viale, segnato
d’esili ombre -
fino a una valle d’erboso silenzio,
al lago -
ove tinnisce per un fiato d’aria
il canneto
e le libellule si trastullano
con l’acqua non profonda -

Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera,
che la mia poesia ti fosse un ponte,
sottile e saldo,
bianco -
sulle oscure voragini
della terra.

(5 dicembre 1934, Antonia Pozzi)


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