Una lunga amarezza
quotidianamente interrotta
dai tuoi occhi di gatta.
Poco importa se ridi,
se ti affligge il ricordo
di una promessa insoddisfatta.
Un istante inutile
nel tempo di tutti.
Ti penso fino alle 4 e 34.
(Romano Billet, Savasti Sterpi, Crocetti Editore 1996)
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