E poiché ho attraversato
tutti i tuoi occhi
fino in fondo alla notte
degli occhi
fino in fondo alle lacrime
fino in fondo allo sguardo
onnicomprensivo che abbraccia che scalda che
E poiché ho varcato
quell’androne dove il silenzio urla in segreto il tuo sogno
fino in fondo alla notte
del sogno
fino in fondo all’amore
fino in fondo all’amore
non posso
io non posso
tornare indietro
rimpicciolire il percorso
rimpigrire lo slancio
Non posso guardare la
distanza la nuca le spalle
io non posso fingere che
non sia stata io stessa tuoiocchi tuosguardo tuosogno
non posso non percepire
questa morte.
E questa morte
è l’unica cosa
che adesso mi abita.
(Maria Luigia Longo, Cantiere-Poesia, aprile 2013)
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