Piove, e se piovesse per sempre sarebbe questa tua carezza lunga che si ferma sul petto, le tempie; eccoci, luccicante sorella, nel cerchio del tempo buono, nell'ora indovinata stiamo noi, due sguardi versati in un corpo, uno stare senza dimora che ci fa intangibili, sottili come un sentiero di matita da me a te né dopo né dove, amore, nello scorrere quando mi dici guardami bene, guarda: l'albero è capovolto, la radice è nell’aria.
Ti guardo la pelle liscia all’innesto del muscolo del braccio dove si innalza la forza. Riposa. In completo abbandono nel sonno che abbatte la lotta, vedo quello che amo. Natura di un uomo capace, paura del filo di sbrego del sogno adempiuto.
Il poeta ha le sue giornate contate, come tutti gli uomini;ma quanto, quanto variate! L’ore del giorno e le quattro stagioni, un po’ meno di sole o più di vento, sono lo svago e l’accompagnamento sempre diverso per le sue passioni sempre le stesse;ed il tempo che fa quando si leva, è il grande avvenimento del giorno, la sua gioia appena desto. Sovra ogni aspetto lo rallegra questo d’avverse luci, le belle giornate movimentate come la folla in una lunga istoria, dove azzurro e tempesta poco dura, e si alternano messi di sventura e di vittoria. Con un rosso di sera fa ritorno, e con le nubi cangia di colore la sua felicità, se non cangia il suo cuore. Il poeta ha le sue giornate contate, come tutti gli uomini;ma quanto, quanto beate!
(versi di Umberto Saba, fotografia di Dario Danza Sproviero)
Non ci confonderemo. Il tuo senso delle cose è tuo e me ne innamoro. Ma quanta grazia quanto desiderio di individuazione. Non sparire d’amore perché amare è fare, stare per qualcuno. Tu solo hai l’orecchio dei crotali. Io ascolto il silenzio di casa.